Questa mattina, presso la sala stampa dello stadio Renato Dall’Ara, è stato presentato ufficialmente Lorenzo De Silvestri, nuovo acquisto del Bologna che nella prima giornata di campionato è già sceso in campo da titolare contro il Milan. Affidabilissimo terzino destro classe 1988, una carriera fatta solo ed esclusivamente di Serie A con le maglie di Lazio, Fiorentina, Sampdoria e Torino, 6 presenze in Nazionale, il ragazzo romano ha dimostrato di saperci fare anche con le parole, dimostrandosi persona sveglia, lucida, intelligente e mai banale, merce sempre più rara nel mondo del calcio. Ecco tutte le sue dichiarazioni, suddivise per argomenti principali:
Bologna, sono felice – «Ho vissuto Mihajlovic durante varie fasi della carriera, al mio arrivo ci siamo parlati e mi ha detto cosa si aspetta da me, sia dentro che fuori dal campo. La scelta del Bologna di prendermi l’ho condivisa subito a pieno e sono veramente contento, cercavo nuovi stimoli ed era proprio quello che volevo. Ho dovuto aspettare la naturale scadenza del contratto col Torino, che ringrazio anche pubblicamente di tutto, quindi ho raggiunto la squadra un po’ più tardi, ma nel frattempo mi sono comunque allenato. Queste è una squadra ambiziosa, faccio i complimenti al club per gli step compiuti stagione dopo stagione: ho trovato un ambiente moderno e dinamico, un centro sportivo all’avanguardia e una società dove tutti sanno ciò che devono fare».
Grande mister, grande staff – «Ormai bisogna parlare di staff tecnico, non solo di allenatore, e quello di Sinisa è davvero preparato e affiatato. Il gruppo può crescere molto e Sinisa ha sempre quella capacità di trasmettere energia ed entusiasmo alla squadra, adesso con ancora più maturità e consapevolezza».
Lorenzo e Sinisa – «Si tratta della quarta esperienza insieme, anche se va detto che sia alla Fiorentina che alla Sampdoria io ero già lì quando lui è arrivato. E in alcuni periodi, specie a Firenze e a Torino, sono rimasto fuori, non ho giocato sempre. Sono cose che accadono nel percorso di un calciatore, io e lui abbiamo vissuto momenti difficili e altri positivi, dandoci sempre una mano a vicenda e crescendo. Io questo voglia di crescere ce l’ho ancora e mi metto a sua completa disposizione».
Di nuovo terzino – «Con Mazzarri e Longo ho fatto il quinto di centrocampo, adesso torno alle origini, al mio ruolo di difensore destro, right back come dicono gli inglesi. Punto ad aiutare la squadra attraverso le mie capacità difensive, fisiche, di concentrazione e anche di comunicazione, che soprattutto per la retroguardia è fondamentale».
Esordio difficile – «Il Milan era è più pronto sul piano fisico per via della preparazione iniziata prima in ottica Europa League, è stata una gara impegnativa ma sono contento che la squadra abbia tenuto bene il campo fino alla fine, andando anche ad un passo dal riaprirla. In difesa dobbiamo migliorare, ne siamo consapevoli, ma nel calcio di oggi si difende tutti insieme, quindi è un discorso di fase difensiva».
Difesa sempre battuta – «Migliorare fa parte del processo di crescita, questa situazione bisogna viverla serenamente e con equilibrio, sapendo che il fato di giocare con quattro attaccanti richiede uno sforzo generale importante. Come detto, non dipende dai singoli ma da tutta la squadra. Qui ho trovato un gruppo umile e con tanta voglia di migliorarsi, cosa nient’affatto scontata».
Modello per i giovani – «Non mi sono stati assegnati compiti specifici, svolgerò come sempre il mio lavoro al meglio, mi viene naturale farlo. Mi pare che i ragazzi siano ben disposti ad ascoltare e accettare i consigli dei più esperti, cercherò di portare la mia esperienza e dare l’esempio».
Ragazzo d’altri tempi – «Non amo troppo i social, comunque ci sono e allora cerco di influenzarli positivamente, in particolare attraverso contenuti come l’arte e la musica. In quanto calciatore professionista so di essere un privilegiato, una grande fortuna per me è stata quella di aver vissuto a pieno tante città. A Bologna ho già fatto varie passeggiate e ho visitato le piazze principali: mi trovo bene e sono desideroso di scoprirla sempre di più».
Buon compleanno Joey! – «Il presidente è una persona di cuore e si merita più del nostro massimo, ci teniamo a fare il meglio possibile anche per lui. Gli faccio tanti auguri».
De Silvestri 29 – «Mia sorella Martina è nata il 29 agosto, ai tempi della Lazio quando dovetti scegliere un numero optai per il 29 e da lì me lo sono sempre portato dietro».
Percorso breve in Nazionale – «Purtroppo il mio infortunio più importante, rottura di crociato e menisco, mi capitò proprio con l’Italia, nel momento migliore della mia carriera: quello è un po’ il mio cruccio. E poi forse è stata anche colpa mia, in alcune situazioni potevo fare di più, ma sono contento di quanto raggiunto nella mia carriera. Ho ancora degli obiettivi importanti e voglio continuare a crescere, sono convinto che si possa farlo a qualsiasi età, qui ci sono tanti ventenni ma anche a 32 anni si può migliorare».
Tanti ragazzi di talento – «L’area tecnica ha lavorato bene per scovare i talenti attualmente in rosa, che poi però devono inserirsi in un contesto come quella della Serie A, fatto di insidie, pressioni e problematiche. Il ruolo di noi elementi più esperti è anche quello di aiutarli, specialmente nei momenti meno facili, ma a livello di qualità sono rimasto positivamente meravigliato. La squadra va messa a punto, ma c’è un grande potenziale e stiamo andando nella direzione giusta».