Di Vaio: “Cerchiamo i vice di Arnautovic e Medel, Dijks partirà, Ilicic questione aperta. Per comprare non siamo obbligati a vendere ancora”
Questa mattina, a margine della presentazione ufficiale del nuovo acquisto Lewis Ferguson, il direttore sportivo rossoblù Marco Di Vaio ha fatto il punto della situazione sul mercato del Bologna, rispondendo alle domande dei giornalisti. Di seguito le sue dichiarazioni, suddivise per argomenti principali.
Nuovo ruolo da d.s. – «Io e Giovanni stiamo lavorando sodo e cercando un equilibrio, anche con liste comuni di giocatori. Un’altra priorità sulla quale ci stiamo concentrando sono i rinnovi contrattuali, per evitare che si ripeta quanto accaduto con Svanberg».
Caselle da riempire – «La cosa più importante per noi era sostituire sul piano tecnico i due giocatori giovani e importanti che hanno preso altre strade. Adesso mancano i vice di Arnautovic e Medel, dobbiamo sostituire Binks e riempire la casella alle spalle di Marko con un altro profilo, poiché Santander e Falcinelli sono partiti e pensiamo che Van Hooijdonk abbia bisogno di un altro anno altrove per crescere. Anche con Dijks stiamo parlando di futuro, perché noi abbiamo fatto altre scelte e lui ha manifestato la volontà di cambiare aria».
Tormentone Ilicic – «Sartori conosce il ragazzo meglio di chiunque altro, si tratta di una questione aperta che Giovanni vedrà come valutare insieme al club nel corso del tempo. Al momento, dopo aver perso Hickey e Svanberg, siamo concentrati sul mantenimento della rosa e sul renderla più profonda, completandola nelle due posizioni di cui parlavo prima. Vogliamo dare continuità a questo gruppo, che è molto serio e responsabile e in tal senso può agevolare un tranquillo recupero del mister, a cui noi vogliamo fornire ricambi importanti».
Pressione felsinea – «La pressione c’è, la sentivo pure quando giocavo, anche se adesso i nostri tifosi hanno cominciato a capire la linea che il club ha preso negli ultimi tempi, diversa rispetto ai tempi miei o di Baggio e Signori e incentrata sui giovani. Poi ci sono quelli che crescono più rapidamente, vedi Tomiyasu, Svanberg e Hickey, altri che ci mettono di più o non ci riescono proprio, ma quando si investe sui giovani ci si assume sempre qualche rischio, e la città di Bologna per un ragazzo può essere ‘ingannatrice’: in settimana si vive benissimo, ma le cose si possono complicare alla domenica perché dentro al Dall’Ara ti devi confrontare con la storia e il blasone del club e la memoria dei campioni che hanno vestito questa maglia. Avere pressione è normale, avviene anche nelle altre piazze, ma Bologna è differente».
Vendere ancora per comprare? – «No, non dobbiamo per forza cedere altri giocatori per acquistarne di nuovi. Vedremo come si muoverà il mercato, molto dipenderà dalle formule su cui lavoreremo, ma non abbiamo questa necessità».