Questo pomeriggio a Casteldebole, a margine della conferenza stampa di presentazione del nuovo acquisto rossoblù Estanis Pedrola, Marco Di Vaio ha risposto ad alcune domande dei giornalisti presenti. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate dal direttore sportivo del Bologna.
Posch all’Atalanta – «La situazione di Stefan si è creata durante il mercato, perché l’allenatore ha fatto delle scelte e il conseguente poco impiego gli ha creato un malessere. In seguito la dinamica è stata particolare: prima è arrivato l’Hoffenheim, poi si è fatto avanti il Como, successivamente l’Atalanta e infine ancora l’Hoffenheim. La decisione definitiva di andare a Bergamo è stata del ragazzo».
Le altre mosse – «Calabria lo stavamo seguendo, poi quanto accaduto in campo con Sergio Conceição ha accelerato l’operazione. Iling-Junior non era previsto che andasse via, non avevamo questa esigenza, ma voleva giocare di più. Uscendo lui, ci sentivamo comunque coperti grazie al doppio ruolo di Odgaard, ma alla fine abbiamo optato per dare più profondità alla rosa e con Italiano ci siamo trovati d’accordo sul profilo di Pedrola».
Mercato di resistenza – «Siamo contenti perché in questa sessione invernale ci siamo sentiti ‘attaccati’ su più fronti ma abbiamo resistito. Da una parte c’è soddisfazione perché se i nostri giocatori vengono attenzionati dai top club significa che stiamo lavorando nel modo giusto, ma dall’altra sappiamo che determinate situazioni rischiano di destabilizzare i ragazzi e l’ambiente. Alla fine comunque tutti hanno dimostrato la voglia di rimanere a Bologna, e questo ci rende orgogliosi perché significa che si trovano bene».
Strategia vs opportunità – «Il nostro mercato è cambiato strada facendo: l’idea iniziale era di anticipare almeno in parte il mercato estivo, come fatto l’anno scorso con l’acquisto di Castro, ma non c’era un giocatore di quel tipo nei ruoli ‘sensibili’ in cui abbiamo bisogno. In seguito sono spuntate queste opportunità sul mercato italiano e le abbiamo colte. Nonostante alcune partenze eravamo comunque un po’ in esubero, ma solo Stefan ha palesato la voglia di andare via».
Altri retroscena – «Onestamente su Fabbian non c’è stato nulla di serio, ha avuto tante richieste ma non ha mai manifestato l’intenzione di andarsene: il mister fa affidamento su di lui e anche la società. Finora ha giocato più in Europa che in campionato per via dell’esplosione di Odgaard, che è diventato un elemento in più a centrocampo, ma ribadisco che Giovanni non ci ha mai comunicato di voler lasciare il Bologna. Stessa cosa Erlic. Per Beukema e Lucumí ci sono arrivate proposte importanti ma non volevamo cedere nessuno, e i ragazzi hanno accompagnato la nostra scelta con la loro volontà di rimanere».
Rinnovi, si procede – «Giovanni (Sartori, ndr) ne ha discusso qualche giorno fa. Da parte di entrambi c’è la volontà di proseguire qui, ma è un momento delicato della stagione: ne parleremo ancora nelle sedi opportune e non pubblicamente, comunque siamo sereni».