Faragò:

Faragò: “Qui per mettermi a disposizione, il calcio del Bologna mi piace. Ho scelto il numero 43 in onore di Guccini”

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Nel tardo pomeriggio il nuovo acquisto del Bologna Paolo Faragò, terzino classe 1993 acquistato dal Cagliari in prestito con diritto di riscatto, è stato presentato ufficialmente attraverso una breve conferenza stampa diffusa da Bfc Tv. Di seguito tutte le dichiarazioni del laterale nativo di Catanzaro, che indosserà la maglia rossoblù numero 43 per un motivo molto particolare.

Occhi puntati sul Bologna – «Da quando ho iniziato a sentire certe voci di mercato ho iniziato a seguire tutte le partite del Bologna, e mi ha fatto un’ottima impressione: ho visto una squadra propositiva che ha sempre affrontato la partita col giusto piglio, senza farsi mai mettere sotto. Il mister gli ha dato un’impronta aggressiva, con un gioco palla a terra, uscite in palleggio dal basso e pressione alta, quindi uno stile che mi piace molto. Anche in casa della Juventus ho visto un Bologna che è sceso in campo senza timori, poi ci possono essere delle cose da sistemare ma non esistono squadre perfette».

In cerca di continuità – «Nell’ultimo periodo a Cagliari mi è mancata un po’ di continuità, perché dopo essermi fatto male due anni fa sono rientrato solo a ottobre della scorsa stagione, poi ho giocato molte partite ravvicinate e questo non mi ha permesso di ritrovare la forma in maniera ottimale. Sono un giocatore che per esprimersi al meglio deve star bene fisicamente, per questo credo che la continuità sia la cosa che mi è mancata di più».

Smalto da ritrovare – «Avendo trascorso quasi un mese in casa per via del COVID non sono riuscito ad allenarmi bene, ci vorrà ancora qualche giorno per tornare in condizione ed essere poi a disposizione del mister».

Parola d’ordine: duttilità – «Mi è sempre piaciuto fare il centrocampista, però negli ultimi anni a Cagliari ho arretrato il mio raggio d’azione, facendo prima il quinto e poi proprio il terzino in una linea a quattro. Per me l’importante è giocare, che sia anche da portiere o attaccante (sorride, ndr), la mia prerogativa è sempre stata quella di mettermi a completa disposizione dell’allenatore».

Sguardo in avanti – «In Sardegna ho vissuto anni bellissimi ma ormai quello è il passato, ora voglio pensare soltanto al presente e dunque al Bologna. Sulle difficoltà del Cagliari in questo campionato è più giusto che si esprimano i diretti interessati».

Campione alle Universiadi 2015 – «Ero e sono tuttora iscritto all’università, ci tengo a conseguire la laurea in Scienze dell’Alimentazione, anche se ho un po’ rallentato a causa di alcuni studi sul mondo del vino, per diventare sommelier. Le Universiadi del 2015 in Corea del Sud sono state una bellissima esperienza che ricordo con grande orgoglio, avendo vinto la medaglia d’oro con l’Italia. Il livello delle squadre non era altissimo ma è stata comunque un’avventura fantastica, specie per i venti giorni trascorsi nel villaggio olimpico con gruppi di tutte le nazionalità».

Un numero speciale – «Da circa tre anni mi sono appassionato alla musica di Francesco Guccini, ascolto quasi solo lui, quindi ho pensato fosse carino venire a giocare nel Bologna e prendere il numero 43 in onore del civico di via Paolo Fabbri (il riferimento è all’abitazione bolognese del cantautore, da cui prendono il titolo l’album e la canzone del 1976, ndr)».

Foto: bolognafc.it