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Fenucci: “Abbiamo illustrato il nostro progetto a Hummels, non ci saranno altre cessioni principali. Il prossimo anno raggiungeremo i 200 milioni di fatturato”

Fenucci: "Abbiamo illustrato il nostro progetto a Hummels, non ci saranno altre cessioni principali. Il prossimo anno raggiungeremo i 200 milioni di fatturato"

Ph. zerocinquantuno.it

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Questo pomeriggio nel ritiro di Valles, a margine della conferenza stampa di presentazione del nuovo acquisto Thijs Dallinga, Claudio Fenucci ha fatto il punto della situazione in casa Bologna tra campo, mercato e altre tematiche molto importanti relative al club e più in generale al calcio italiano. Qui di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate dall’a.d. rossoblù.

Fase centrale del mercato – «Al momento il club si è occupato dei ruoli scoperti dai giocatori partiti o non riscattati: ne sono arrivati altri che, con entusiasmo, possono dare il loro contributo. Abbiamo completato la prima parte dell’organico ma è ovvio che la cessione di Calafiori ci obbliga a cercare un nuovo difensore centrale, poi aspetteremo la fine del mercato per capire meglio cos’altro ci servirà: da agosto a gennaio giocheremo più di 26 gare, e anche i criteri delle liste UEFA conteranno. Vogliamo allestire un organico competitivo per il nostro allenatore, rivivere le sensazioni dell’anno passato e continuare così».

Hummels, si attende una risposta – «Ci abbiamo parlato da poco e trovo normalissimo che si sia preso del tempo per pensarci, così da arrivare eventualmente qui con le giuste motivazioni. Non è questa la sede per parlare delle conversazioni avute con Hummels, comunque gli abbiamo spiegato il progetto e raccontato della città: tanti giocatori hanno completato qui la loro carriera, pare che la piazza abbia questa predisposizione. Non c’è una deadline, ma se capiremo che non ci sono i presupposti andremo su altri obiettivi».

Feeling con Italiano – «Le qualità del nostro allenatore sono dimostrate dalla sua carriera. Sotto il profilo umano, poi, Vincenzo è molto disponibile al dialogo, è una bella persona e ci troviamo tutti bene con lui. Ha un compito non facile ma le sue idee sono simili a quelle della scorsa stagione, seppur impostate in modo diverso, anche come sviluppo tecnico. Ci vorrà un po’ di tempo ma ci sono i giusti presupposti per ottenere risultati soddisfacenti».

Il club cresce bene – «I numeri della campagna abbonamenti sono ottimi: chiuderemo attorno a quota 20.000, in crescita. I partner storici ci stanno supportando e ne arrivano di nuovi: abbiamo costruito un’altra area hospitality di fronte al negozio della tribuna centrale per accontentare tutte le richieste. Stiamo adeguando sia il Dall’Ara per la Champions che lo stadio di Crespellano per la Youth League della Primavera. C’è stata una grande risposta da parte del tessuto economico della città, e la Champions League ha portato anche avvicinamenti dall’estero. Il merchandising ha fatto registrare un +50% e il prossimo anno raggiungeremo i 200 milioni di fatturato, cifra mai raggiunta dal club nella sua storia».

Movimenti importanti in Lega – «Il cambio dello statuto è uno dei passaggi da compiere per affrontare al meglio il futuro, perché il calcio italiano ha un problema di competitività. Ma bisogna affrontare vari temi, partendo dagli impianti per poi pensare all’organizzazione. La Lega vuole avere maggior peso soprattutto per le decisioni sulla Serie A, e in tal senso il Bologna ha una posizione precisa: tutto ciò che riguarda giustizia sportiva e arbitri dev’essere gestito da istituzioni indipendenti. Riguardo alla gestione del calcio, è auspicabile che la Lega chieda di avere maggior peso all’interno della Federazione, e spero ci si arrivi senza polemiche».

Dall’Ara tirato a lucido – «Il Dall’Ara è già molto bello ma stiamo perseguendo con tenacia il progetto per ristrutturarlo, sempre nel rispetto della storia. Nel frattempo lo stiamo sistemando ulteriormente affinché sia pronto per la Champions League: impianti di illuminazione rifatti, sala stampa rinnovata e posti a sedere variabili in base all’evento per garantire un accesso ancora maggiore in occasione delle gare europee».

Obiettivi e sogni – «Siamo moderatamente ambiziosi. Il mio sogno è quello di vincere la Coppa Italia ma prima o dopo andiamo sempre fuori, quindi stavolta non lo dirò (ride, ndr). Nello scorso campionato abbiamo ragionato partita per partita e raggiunto un risultato eccezionale, già a febbraio avevo cominciato ad espormi perché vedevo il modo in cui lavorava la squadra: questo dev’essere lo spirito di tutti anche adesso, e sento che c’è voglia di far bene in ogni competizione. Battute a parte, il sogno della Coppa Italia sarebbe bello che si realizzasse per compiere un’altra impresa speciale, rivivere certe emozioni e rigenerare un certo tipo di entusiasmo, quello toccato con mano dai calciatori che sono rimasti in rosa. E a proposito di calciatori: quelli usciti finora per loro volontà o per nostre valutazioni di tipo economico, credo saranno le uniche cessioni principali che avremo».