Stamattina nella sala stampa dello stadio Renato Dall’Ara, a fare gli onori di casa in occasione della presentazione ufficiale del nuovo tecnico rossoblù Vincenzo Italiano, c’era Claudio Fenucci. L’amministratore delegato del Bologna ha prima introdotto l’allenatore, spiegando i motivi che hanno portato il club a sceglierlo, e sul finale della conferenza ha risposto ad alcune domande dei giornalisti presenti. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le sue dichiarazioni.
Italiano scelta convinta – «Abbiamo ancora negli occhi le forti emozioni vissute fino a pochi giorni fa: siamo tornati in Champions dopo sessant’anni, facendo felici i tifosi che avevano visto il settimo scudetto e quelli più giovani. Ripartiamo dal primo punto fermo di questa stagione, il nuovo allenatore: Vincenzo Italiano è sempre stata la nostra prima scelta, colui che abbiamo ritenuto adatto per proseguire il nostro percorso. Ovunque è stato, in ogni categoria, ha sempre ottenuto risultati di livello proponendo un calcio moderno: si è salvato con lo Spezia all’esordio in Serie A, impresa non facile, poi alla Fiorentina ha raggiunto tre finali in coppe importanti. Con lui vogliamo continuare ad essere competitivi facendo divertire i nostri sostenitori: a lui va un grandissimo in bocca al lupo per l’arrivo in questo glorioso e prestigioso club».
Calafiori non si muove – «Vogliamo confermare gran parte della rosa che ha fatto così bene e che riteniamo possa migliorare ulteriormente. Quanto a Calafiori, abbiamo già comunicato al suo agente la nostra volontà di non spostarlo».
Niente Europeo per Orsolini – «Ho parlato con Riccardo il giorno in cui sono state rese note le convocazioni. Era molto dispiaciuto, ma naturalmente rispettiamo il lavoro e le scelte di mister Spalletti. Gli ho detto che si rifarà col Bologna».
Riformare il calcio italiano – «È molto importante che la politica ci ascolti, e martedì in Senato c’è stata un’audizione per discutere proprio la situazione del calcio italiano con la Commissione. La Lega Serie A ha presentato un progetto di riforma che noi come Bologna abbiamo supportato. Siamo la più grande industria di emozioni collettive, con un fatturato di quattro miliardi, ma occorre innanzitutto lavorare sulle strutture e sulle ristrutturazioni: in Europa si sono viste centinaia di riqualificazioni avvenute con strategie simili a quella del BFC. Inoltre il sistema dev’essere sostenibile, perché in passato ci sono state storie di club che hanno ottenuto risultati sportivi con bilanci che sono via via peggiorati: servono più controlli, e devono essere concertati in ambito europeo».