Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate dall’a.d. del Bologna Claudio Fenucci durante la presentazione ufficiale di Giovanni Sartori, nuovo responsabile dell’area tecnica rossoblù, andata in scena questa mattina allo stadio Dall’Ara.
Sartori è lo stesso, il mercato è cambiato – «Il percorso portato avanti da Sartori a Bergamo è frutto della sua bravura ma anche delle circostanze esterne, in primis del mercato che c’era al tempo: non scordiamoci che il boom dell’Atalanta è partito con la valorizzazione dei giovani ma in uno scenario diverso da quello attuale, ora usciamo da due anni di COVID con perdite complessive da parte dei primi sei club italiani superiori a 1,3 miliardi. Quel tipo di cammino è difficilmente replicabile da chiunque ma troveremo comunque una strada, magari diversa, per raggiungere i nostri obiettivi di crescita».
Rinnovi, un tema spinoso – «Il nostro mercato dipenderà anche dai rinnovi: abbiamo molti giocatori in scadenza tra due anni a cui intendiamo prolungare il contratto, rivedendo al rialzo il loro ingaggio, ma come sempre bisogna essere in due. Vogliamo evitare altri casi come quello di Svanberg per non trovarci condizionati dalle scelte dei calciatori».
Arnautovic incedibile – «Marko è un simbolo della squadra e un punto di riferimento per i suoi compagni. Vogliamo che guidi il Bologna sul campo ora e negli anni a venire, e pensare ad una sua cessione in questo momento sarebbe inaccettabile».
Dall’Ara, avanti piano ma avanti – «Teniamo delle riunioni settimanali col Comune, dopo le richieste emerse in fase di chiusura della conferenza dei servizi: tali richieste ufficiali vanno integrate all’interno del progetto definitivo e la principale riguarda la Torre di Maratona, per la quale abbiamo pronta una soluzione. L’altra problematica, come noto, è il rialzo del costo dei materiali di costruzione. Nel quadro della legge speciale 147, trattandosi di una ristrutturazione complicata in quanto il Dall’Ara è un bene pubblico, si sono creati dei ritardi. Se però pensiamo che l’iter relativo al progetto attuale, diverso da quello iniziale presentato 2016, ha preso avvio nel 2018, e se guardiamo al complesso sistema normativo italiano dentro cui ci troviamo ad operare, possiamo affermare che più o meno a livello di tempistiche siamo in linea».