Fenucci:

Fenucci: “Potremmo costruire percorsi strutturati con società del territorio, la continuità di formazione dei giovani va garantita e servono riforme a tutti i livelli”

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Questo pomeriggio nel ritiro di Pinzolo, al termine della presentazione del nuovo acquisto Matteo Angeli, l’a.d. rossoblù Claudio Fenucci ha rilasciato alcune dichiarazioni circa una possibile sinergia con le società calcistiche del territorio emiliano, fra cui l’Imolese, club da cui il Bologna ha prelevato il giovane difensore classe 2002. Ecco le sue parole:

Società satelliti – «Abbiamo sempre cercato di avere un buon rapporto con le società del territorio emiliano, perché crediamo nella possibilità di far maturare i nostri giovani in contesti del genere. In passato, ad esempio con Imolese e Ravenna, non siamo riusciti a costruire un percorso strutturato, ma quello della valorizzazione del calciatore è un tema molto importante, che emerge ad esempio quando si riflette sullo scarso numero di giovani italiani che riescono a trovare spazio in Serie A».

Progetti in cantiere – «All’estero alcuni club hanno le seconde squadre, e credo che in certi contesti si tratti di una soluzione che può funzionare, così come un ottimo aiuto potrebbe arrivare da una riforma della Serie C che la Federazione sta vagliando: diminuire il numero di squadre potrebbe alzare il livello della competizione».

Continuità di formazione – «Ad oggi il vero campionato di formazione, seppur con dei contenuti professionistici elevati, è la Serie B. Sempre nell’ottica di una ricostruzione dei campionati sarebbe auspicabile che la Serie A facesse un accordo con la B, destinando alcune risorse aggiuntive alle squadre della cadetteria allo scopo di far giocare i giovani in prestito. È un progetto ampio che richiederà del tempo, ma è certo che il tema della continuità di formazione sia molto sentito, perché quando un ragazzo va in prestito in un’altra società capita che non trovi le stesse infrastrutture, dal punto di vista del centro tecnico, del comparto medico o della qualità dei formatori, e qualcuno può perdersi perché non riesce a continuare il percorso che aveva cominciato. Per scongiurare questo pericolo, ritornando a quanto detto all’inizio, è possibile che in futuro il Bologna cerchi di imbastire percorsi più strutturati con qualche società del territorio».