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Italiano: “Basta paragoni con la scorsa stagione, ora è un’altra storia. La Juve è sempre la Juve ma vogliamo avvicinarci a chi ci precede”

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate stamattina in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Vincenzo Italiano alla vigilia di Juventus-Bologna, gara valida per la 14^ giornata di Serie A Enilive in programma domani alle 18.

In cerca del colpo contro una big – «Ne ho parlato coi ragazzi, bisogna cercare di cambiare marcia, mentalità e approccio contro le big, e mi riferisco anche alla Champions League, dove non siamo ancora riusciti ad imporci su squadre di valore. Se vogliamo stare in alto in campionato dobbiamo migliorare quando affrontiamo avversarie che ci precedono. Inoltre la partita di domani ha un valore enorme per l’intero ambiente, oltre che per noi e la classifica. Dobbiamo farci trovare tutti pronti perché sarà una gara tosta e dura contro una squadra che ha un grande passo e una notevole forza fisica».

Stessi punti di un anno fa – «Non mi piace che si continui con questo paragone: lo dico francamente, quella passata per il Bologna è stata una stagione indimenticabile e spettacolare sotto tutti i punti di vista, e non va bene che ogni settimana, prima di ogni gara e ad ogni intervista si vada a rivangare una situazione che non potrà mai essere la stessa. All’inizio ho solo detto che il mio modo di interpretare il calcio è simile a quello di Motta, ma fermiamoci lì: non ci sono più diversi giocatori importanti, ne sono arrivati altri giovani che magari potranno diventare importantissimi per questo club, lo vedremo man mano. Se qui può esserci uno che rischia di uscirne sconfitto sono io, perché ripetere quanto fatto l’anno scorso è difficile, specie avendo tanti impegni in più da sostenere, poi se ci riusciremo saremo dei campioni: doverlo puntualizzare ogni settimana non mi piace, quella attuale è un’altra storia. Dobbiamo avere l’ambizione, la fame, l’ossessione di arrampicarci vicino alle squadre che ci precedono, ma senza pensare al passato. Io personalmente ho sempre fatto fatica allo Stadium, il Bologna ci ha pareggiato: domani ci attende una partita importante e molto sentita, ma in seguito ce ne saranno altre e qualunque sarà il risultato andremo avanti a testa alta».

‘San Vincenzo’ in caso di vittoria – «E se invece perdo? La Juve è sempre la Juve, è la squadra più titolata in Italia, e da quando gioca allo Stadium è ancora più difficile affrontarla, di partite in casa ne perde poche. I bianconeri hanno grande qualità e forza fisica, e dovremo cercare di controbattere con una prestazione attenta e concentrata, senza consentirgli di metterci in difficoltà creando superiorità numerica. In quest’ultimo allenamento abbiamo lavorato su alcuni aspetti che, se ripetuti nella maniera giusta, gli potrebbero creare dei problemi. Domani sarà una battaglia e, come detto, dobbiamo focalizzarci sull’obiettivo di avvicinarci alle avversarie che ci precedono».

Qualche stop e qualche recupero – «Mi dispiace per ‘Orso’ perché stava ritrovando concretezza, con gol e assist per i compagni: è un peccato fermare la sua crescita perché stava avendo continuità, ma mi auguro che rientri con la stessa testa. Mancherà pure Lykogiannis, mentre altre situazioni le valuteremo meglio domani mattina. Dallinga è rimasto ai box contro il Monza per un fastidio al polpaccio, ma oggi si è allenato in gruppo e sembra stare molto meglio, non avverte fastidio e domani sarà a disposizione».

Rimpatriata con Vlahovic – «Per sei mesi a Firenze ho allenato un ragazzo che ha fatto cose incredibili: aveva fame, voglia e cultura del lavoro, e faceva gol in ogni partita. Quello che ho conosciuto io è un fuoriclasse, poi è chiaro che alla Juventus l’asticella si alza. Ogni tanti ci sentiamo, domani lo saluterò volentieri e lo abbraccerò».

Castro in costante crescita – «Devo dire che ‘Santi’ è una bellissima sorpresa, mi aveva impressionato fin dai primi giorni di ritiro e si sta confermando in questi mesi. I giovani devono capire che l’allenamento gli permette di andare forte in partita, perché è lì che si crea il calciatore, è il termometro di tutto. Da questo punto di vista devo ancora vedergli sbagliare una seduta: se manterrà caratteristiche come fame, ossessione e voglia di migliorarsi diventerà un attaccante top».

Freuler perno fondamentale – «Di Remo mi sta impressionando in particolare il modo in cui riesce a smaltire la fatica, il giorno dopo le gare si presenta al campo e sta sempre benissimo: i numeri, i chilometri e l’intensità che mette in partita ne sono la prova. Bravissimo lui sia sul piano della tenuta che della crescita alla guida del centrocampo, in maniera costante è diventato il fulcro del nostro gioco. Gli faccio i complimenti e spero che continui a curare alla perfezione tutti i dettagli».

Tanta concorrenza sulle ali – «Sono contento della prova di Dominguez e Iling-Junior, chi parte e chi subentra deve avere quel tipo di mentalità, quella che aiuta l’intera squadra: bravi entrambi ma devono crescere dal punto di vista realizzativo e degli assist, perché far segnare i compagni e sbloccare le partite dev’essere un piacere. I gol stanno arrivando anche da Karlsson e Odgaard, stiamo migliorando e non dobbiamo fermarci. Il ruolo di Odgaard? Lo vedo a suo agio in zona centrale e lì rimarrà. Poi eventualmente in Champions, non avendo a disposizione Orsolini, Dominguez e Karlsson, valuteremo se spostarlo in fascia».

Motta, attacchi e fischi – «È capitato anche a me in passato, non posso non dire che sono ingenerosi però mi fermo qua, perché ognuno fa le proprie scelte e continua il proprio percorso. L’unica cosa che posso aggiungere è che ambiente, Thiago e società, tutti insieme, sono riusciti ad ottenere un traguardo fantastico».

Difensori che scalpitano – «Contro il Monza mi sono piaciuti anche Casale e Holm, sono contento di vedere giocatori che rendono e si esprimono in maniera positiva. È bello avere di questi ‘problemi’, quando tutti sono in condizione e vogliono giocare, poi ovviamente ci perdo qualche ora di sonno ma avere tanti in ragazzi in ottime condizioni psicofisiche è quello che io e il mio staff vogliamo».

Aggressione alta vs uscite palla al piede – «Ne abbiamo discusso in spogliatoio giusto stamattina: sono convinto che non puoi stravolgere il tuo modo di essere in ogni singola partita e contro ogni singolo avversario. Noi stiamo portando avanti questo tipo di calcio e ci sta dando soddisfazioni, poi è chiaro che quando si va ad affrontare una squadra brava a risalire il campo bisogna mettercela davvero tutta per sporcare ogni pallone. Ovviamente senza perdere la testa come a Roma: Pobega mi ha fatto arrabbiare, però stava facendo quello che ricerchiamo. Domani dovremo essere all’altezza nei duelli individuali: loro hanno la capacità di guadagnare metri grazie alle abilità tecniche, perciò staremo molto attenti alla riconquista per tenerli lontani dalla nostra porta».

Esterni sul piede forte – «Avevo già detto che avrei potuto schierare i nostri esterni sul proprio piede forte perché possono darci profondità, allungando la squadra e mettendo in mezzo palloni pericolosi. Ndoye nel Basilea faceva il quinto, Iling-Junior nella Juventus uguale, perciò nel tridente d’attacco è una soluzione utilizzabile. Sapevo che Dan avrebbe potuto garantire un ottimo apporto lì, specialmente perché quando calcia in diagonale è più pericoloso di quando rientra in mezzo al campo».