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Italiano: “Errori di Napoli da non ripetere, il modo in cui lavora la squadra mi rende felice. Iling a Karlsson ancora indietro, Casale ottimo giocatore”

Italiano: "Errori di Napoli da non ripetere, il modo in cui lavora la squadra mi rende felice. Iling a Karlsson ancora indietro, Casale ottimo giocatore"

Ph. zerocinquantuno.it

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate stamattina in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Vincenzo Italiano alla vigilia di Bologna-Empoli, gara valida per la 3^ giornata di Serie A Enilive in programma domani alle 18:30.

Passo indietro al Maradona – «In questi giorni abbiamo analizzato ciò che non è andato: secondo me dobbiamo ancora lavorare, crescere e sistemare diverse cose. Siamo solo alla seconda giornata ed è iniziato un nuovo percorso, il banco di prova a Napoli era bello tosto ed è emerso qualche problema: abbiamo sbagliato troppo a livello tecnico, concedendo eccessivi break ad un Napoli che non vedeva l’ora che gli venissero date queste possibilità. Avevamo lavorato bene tutta la settimana ma la differenza tra la prima e la seconda partita è stata nell’efficienza: con l’Udinese quasi nessun errore a livello tecnico, a Napoli troppi».

Difesa alta falso problema – «Nella fase iniziale un problema della squadra non può essere solo di una situazione di gioco o di un reparto, si sbaglia di collettivo. Ci sono stati momenti in cui tutto il blocco squadra si è difeso bene, ma alcuni automatismi li dobbiamo ancora registrare: dobbiamo leggere le situazioni in maniera univoca e non pensare “vado, non vado, resto a metà strada”. Su questo aspetto della linea per me stiamo iniziando a commettere meno errori rispetto a quanto visto in ritiro. Dobbiamo però lavorare meglio quando abbiamo la palla noi, in preventiva. Contro l’Udinese era filato tutto liscio, poi il livello dell’avversario si è alzato e sono stati messi a nudo alcuni errori su cui abbiamo lavorato: domani cercheremo di non ripeterli».

Attacco poco prolifico – «Bisogna passare attraverso gli errori: quella di domenica scorsa non è stata una partita da buttare, ma nel momento in cui abbiamo il pallino del gioco dobbiamo essere più incisivi e aggiungere concretezza ed efficacia. L’aspetto che più mi rende fiducioso e felice è che durante la settimana lavoriamo bene e in ogni seduta tutti sono coinvolti: discutiamo, ci confrontiamo e mettiamo a posto i difetti. Mi auguro già da domani di riuscire a sistemare altre cose».

Champions: missione possibile – «Non ho sperato di pescare una squadra piuttosto che un’altra, sono tutte di alto livello. Dovremo affrontare questo viaggio con grande entusiasmo e voglia, cercando di mettere in difficoltà chiunque, anche negli stadi più caldi. Nell’ultima fascia abbiamo beccato le più forti, se volete il mio parere ritengo il nostro uno dei percorsi più complicati. Ma non sono preoccupato, bisogna rimboccarsi le maniche e preparare bene le partite, dando poi il 100% con gioia. Vedo come ne parlano i ragazzi, quello che dicono a riguardo, gli brillano gli occhi…».

Ndoye e Iling-Junior – «Dan salterà questa partita ma dopo la sosta rientrerà. Così come anche Erlic, che domani non rischieremo. Samuel ha fatto pochissimo e non è ancora nelle condizioni di partire dall’inizio, ha una percezione della fatica piuttosto alta e al momento è in difficoltà. dobbiamo portarlo al livello della squadra perché in Inghilterra non lavorava col gruppo ma a parte. Dunque al posto di Ndoye giocherà uno tra Karlsson e Odgaard».

Casale ultimo rinforzo – «Ho sentito Nicolò, mi ha risposto che non vede l’ora di cominciare: è davvero felice di far parte di questa squadra. Sentendosi così apprezzato è normale che un ragazzo ci metta poco ad accettare. È un calciatore di grande livello, già in ottica Nazionale, sveglio e che sa lavorare di reparto, e negli ultimi anni è cresciuto lavorando in una difesa a quattro: sono molto contento di averlo».

Miranda un po’ per volta – «Juan, oltre a dover aumentare l’intesa coi compagni, sta accusando il fatto di non avere ancora ritmi altissimi: non aver svolto la preparazione incide, nei tornei delle Nazionali tutto viene fatto in funzione della partita, è prevalentemente gestione. Comunque è più avanti rispetto ad Iling e Karlsson, perché comunque ha giocato fino alla finale delle Olimpiadi. A Napoli l’ho messo dentro negli ultimi minuti e ha dimostrato di avere un ottimo piede: ha una qualità enorme nel mancino e ottimi tempi d’inserimento, quando entrerà in condizione potrà darci tantissimo».

Prima il campo, poi la lista UEFA – «Aspettiamo domani, comunque è un tema che già da tempo stiamo affrontando con la società. Adesso abbiamo bisogno di tornare alla vittoria e siamo concentrati solo sull’Empoli, una squadra che verrà qui con tanto entusiasmo dopo aver vinto a Roma: servirà l’atteggiamento visto contro l’Udinese».

Enigma Karlsson – «Un calciatore come lui che da diverso tempo non disputa partite intere, o lo fai partire dall’inizio ma sai già che sarà un cambio obbligato, oppure lo metti dentro mezzora sperando che dia tutto cercando di fare la differenza. Ho agito così a Napoli e mi aspettavo di più, subentrando fresco e lucido doveva fare meglio. Per domani valuterò, non ho ancora deciso».

Dallinga scalpita – «Thijs sta molto meglio, a Napoli l’ho tenuto fuori perché non si era allenato e non era al 100% dopo un problema intestinale. Partita dopo partita si giocheranno il posto lui e Castro, che sono i nostri due centravanti. Ora lo vedo diverso, meno timido, ha preso confidenza con tutti i compagni: è in crescita esponenziale».

Pobega innesto prezioso – «Tommaso l’avevo già allenato allo Spezia, alla sua prima esperienza in Serie A: si procurò 4 rigori e segnò 6 gol. È un giocatore capace di leggere tante situazioni, sa dove cade il pallone, ha struttura, fisicità e tiro da fuori. Quando si parla di essere più pericolosi significa anche aggiungere qualche centrocampista in più, perché se si aspetta sempre l’uno contro uno sull’esterno e la superiorità numerica a volte si trovano dei difensori che non ti lasciano queste soluzioni. Pobega e Fabbian sono molto simili in tal senso e vanno sfruttati bene».

Mercato agli sgoccioli – «Finito il mercato, la patata bollente passa all’allenatore (sorride, ndr). Ora sta a me far crescere i giocatori a disposizione, com’è avvenuto qui lo scorso anno: chi è arrivato è nelle stesse condizioni degli Zirkzee e dei Calafiori di turno, ci sono giovani di prospettiva che se capiscono di dover mettere abnegazione durante la settimana possono diventare calciatori importanti. Di Casale, come detto, sono molto contento, e per me il mercato è da considerarsi chiuso. Però, come da prassi, nelle ultimissime ore di trattative si rimane comunque vigili».