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Italiano: “La sconfitta di Bergamo ci ha fatto soffrire, bisogna archiviare e ripartire. Inter fortissima ma noi vogliamo centrare l’Europa”

Italiano: "La sconfitta di Bergamo ci ha fatto soffrire, bisogna archiviare e ripartire. Inter fortissima ma noi vogliamo centrare l'Europa"

Ph. zerocinquantuno.it

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate oggi pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Vincenzo Italiano alla vigilia di Bologna-Inter, gara valida per la 33^ giornata di Serie A Enilive in programma domani alle 18.

Quale treno passa? – «Mi piacerebbe sentir parlare di treno per l’Europa e non sempre di Champions League, come se fosse un’ossessione, sennò ogni volta che si inciampa sembra che succeda il finimondo. Il nostro obiettivo è l’Europa, poi nel caso vedremo quale coppa: dovessimo centrare la Champions bene, sarebbe un capolavoro. Un passo falso come quello di Bergamo può capitare e va archiviato, queste sono zone di classifica in cui bisogna andare a velocità supersonica, continuando a giocare ad un certo livello e pensando partita per partita: bisogna sbagliare il meno possibile e, quando accede, resettare e concentrarsi subito sull’impegno successivo. Peraltro avremo anche una semifinale di ritorno di Coppa Italia da giocarci al meglio per arrivare fino in fondo al torneo. Ripartiamo dalla reazione avuta nel secondo tempo contro l’Atalanta, adesso dobbiamo via via recuperare qualche pedina importante e proseguire nella nostra battaglia».

Il vero Bologna – «Dovremo approcciare la gara in maniera molto diversa rispetto a Bergamo, dove non siamo stati all’altezza della situazione e abbiamo incassato due gol evitabili. Poi però la reazione c’è stata: siamo rimasti in partita, abbiamo provato anche soluzioni diverse coi ragazzi che sono subentrati ma purtroppo non abbiamo trovato il guizzo per riaprirla. Comunque due mesi e mezzo giocati ad altissimo livello non vengono distrutti da una singola prestazione, peraltro contro una squadra forte come l’Atalanta. Il nostro calendario è difficile e complicato, però nel gruppo c’è fiducia: quella non deve mancare. Domani affronteremo una delle squadre più forti al mondo, che ha appena dimostrato tutto il suo valore eliminando il Bayern Monaco dalla Champions».

Due dubbi importanti – «Odgaard è al 95%, Castro al 50%. Jens ha un problema diverso rispetto a ‘Santi’, è in gestione: salta i primi due allenamenti, poi però quando rientra per le ultime sedute della settimana sta meglio, semplicemente a Bergamo non abbiamo voluto rischiarlo. Castro invece ha ancora fastidio al piede ma sta migliorando, credo che nei prossimi giorni anche il suo recupero si velocizzerà».

Ndoye anche sottopunta – «A Bergamo, contro quel tipo di difesa, Dan ha lavorato bene, non solo nell’attaccare la profondità come suo solito ma anche spalle alla porta e nel controllo della palla. Là davanti può giocare a sinistra, a destro e in mezzo, garantendo sempre imprevedibilità, e in quella situazione ho ritenuto giusto rischiare un po’. Al momento né Castro né Dallinga sono al 100% e a lungo andare questo tipo di gestione ci può un po’ penalizzare, quindi è normale stringere i denti e cercare altre soluzioni, penso pure a Cambiaghi e Dominguez».

Difesa da registrare – «Spesso abbiamo lavorato bene, a Bergamo meno: la traiettoria del traversone sul primo gol è stata letta male, mentre sul secondo dovevamo essere più svegli, invece abbiamo staccato la spina e ci siamo fermati. E in situazioni del genere vieni castigato. Casale ha ancora un po’ di dolore alla spalla, ma per l’Empoli o al più tardi per l’Udinese dovrebbe esserci».

Altre news dall’infermeria – «Calabria e Ferguson si allenano ancora a parte ma si stanno avvicinando al rientro, diciamo che Lewis è il più avanti tra i due perché Davide sente ancora un po’ di dolore alla caviglia. Skorupski negli ultimi due giorni ha lavorato bene e da settimana prossima tornerà a pieno regime».

Come si ferma l’Inter? – «Bisognerà avere grandissima applicazione nell’arco dei novanta minuti, loro possono sempre smascherare le lacune degli avversari. Innanzitutto sanno giocare bassi e ripartire forti, sono una quadra completa in tutto e per tutto, con tanto talento in ogni reparto e grandissime qualità che possono salire dalla panchina. Speriamo che si ritrovino ad essere un po’ stanchi a causa dei numerosi impegni, ma sappiamo bene a cosa andiamo incontro: antenne sempre dritte, dovremo farci trovare pronti e non staccare mai la spina della concentrazione».

Thuram out, altri in forse – «Per me non cambia niente, l’Inter resta una squadra di altissimo livello che si muove a memoria: hanno lo stesso allenatore da anni, quasi tutti si conoscono alla perfezione e in campo si trovano a occhi chiusi tramite giocate codificate, con rapidità, intensità e scelte corrette. E noi saremo chiamati a controbattere. In casa abbiamo sempre offerto ottime prestazione, e a maggior ragione dopo una sconfitta dovremo dare il massimo per mantenere una buona classifica: chi non soffre per una sconfitta ne merita un’altra, noi abbiamo sofferto tanto e domani cercheremo di mettere in difficoltà il nostro avversario».

We Are One – «Abbiamo sempre sottolineato come il comportamento del Dall’Ara ci trascini nelle partite: diamo sempre tutto, sudiamo la maglia per un pubblico che ci spinge dall’inizio alla fine. Il nostro è uno stadio che ti può permettere di infastidire una squadra forte come l’Inter, domani questo dodicesimo uomo dovrà fare la differenza. Come recita lo slogan scritto sullo striscione che i tifosi hanno portato a Casteldebole: uno per tutti, tutti per uno».

Un’avversaria con pochi punti deboli – «Abbiamo visto tutti sia l’andata che il ritorno contro il Bayern, oggi l’Inter è completa sotto ogni aspetto: sa rallentare ed accelerare, sa giocare corto e lungo, in questo momento funziona e gira a mille. Noi dovremo andare forte, a cominciare dalla riconquista del pallone, così da mettere in difficoltà loro che spesso durante gare del genere ti possono anche concedere il possesso ma poi sono bravi a ripartire: lì sanno essere micidiali, mettendo a nudo le mancanze degli avversari, perché hanno forza e passo per attaccare a campo aperto».

Chi togliere a Inzaghi? – «Come detto, non è un discorso di singoli, tanto in ogni reparto sono uno più bravo dell’altro. Arnautovic (in forte dubbio per domani a causa di un affaticamento, ndr), per esempio, sta sostituendo a turno Lautaro e Thuram e si sta dimostrando all’altezza di quel livello. Dunque più che un giocatore, all’Inter toglierei quella capacità di giocare a memoria di cui parlavo prima».

Fabbian, voglia di riscatto – «Nel primo tempo contro l’Atalanta non abbiamo fatto bene in fase offensiva, poi nella ripresa abbiamo cercato più velocità e rapidità tramite i cambi: può capitare a tutti che qualcosa non funzioni a dovere. Quando Giovanni subentra fa sempre molto bene, penso al gol segnato alla Lazio ma anche alla prova offerta contro il Napoli. Deve stare tranquillo ed essere consapevole che può incidere tanto, fin qui ci ha dato un buon contributo: lui e altri possono fare la differenza anche a gara in corso».

Ultime valutazioni – «I dubbi di formazione sono sempre relativi ai ragazzi che non sono al massimo della forma: domani parlerò con alcuni di loro e ne constaterò le condizioni, anche perché ci attende una settimana piena di impegni importanti».