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Italiano: “Serve ancora un po’ di tempo ma abbiamo già le qualità per fare bene. Mercato? Cerchiamo un difensore e restiamo vigili sul resto”

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate stamattina in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Vincenzo Italiano alla vigilia di Bologna-Udinese, gara valida per la 1^ giornata di Serie A Enilive in programma domani alle 18:30.

Da un allenatore all’altro – «È un processo che richiede un po’ di tempo, anche se il contesto che ho trovato somiglia molto a quelle che sono le mie idee: se si va ad analizzare dove si può aggiungere qualcosa o dove trovare qualche vantaggio, credo serva ancora del tempo. Tutte le squadre cercano di avere un’identità fin dalle prime giornate, però ci vuole pazienza soprattutto perché siamo partiti in ritiro con tanti assenti e qualche infortunio di troppo: ora, piano piano, stiamo riuscendo a mettere in campo ciò che ci può dare equilibrio. Quando abbiamo la palla possiamo mostrare le nostre qualità, quando invece non ce l’abbiamo dobbiamo essere bravi a concedere il meno possibile agli avversari».

Crescita graduale – «I ragazzi stanno cominciando a smaltire i carichi della preparazione. Sotto l’aspetto qualitativo qui c’è tanto talento e nel momento in cui arriveremo al top fisicamente sono convinto che riusciremo a mostrare tutto ciò che abbiamo a disposizione. Il fatto che durante il ritiro fosse assenti tanti giocatori forti ed esperti ci ha un po’ condizionato, poi col rientro di Freuler, Aebischer, Miranda e Lucumí le cose sono iniziate a migliorare. Il calcio è fatto di momenti di individualità ma pure di momenti di grande collettivo, dunque più riusciremo a essere squadra e più miglioreremo. Siamo capaci di fare bene in entrambe le fasi, occorre solo far aumentare la nostra autostima. Io come allenatore cercherò di dare quel qualcosa in più rispetto a quello che già è stato costruito l’anno scorso: vogliamo continuare a mostrare quel bel calcio che piace alla gente di Bologna».

Ballottaggio per la 9 – «I centravanti del Bologna sono Castro e Dallinga, saranno loro due a giocarsi questa posizione. Avremo tante gare, tante competizioni, quindi entrambi devono saper fare le stesse cose e lavorare per la squadra, sia quando abbiamo la palla che quando non ce l’abbiamo. Detto ciò, le valutazioni devono essere fatte partita dopo partita. Da entrambi mi aspetto parecchio sacrificio, soprattutto quando non siamo in possesso. Non dobbiamo disperdere quello che il Bologna ha mostrato nella scorsa stagione, con un’aggressività e un’attenzione globale a partire proprio dagli attaccanti».

Vibrazioni positive – «Ogni anno è emozionante la ripresa del campionato, il pensiero che va alle partite, alla classifica e così via. Iniziare una nuova avventura con nuovi calciatori e un nuovo ambiente è ancor più emozionante e non lo nascondo, ma sono sicuro che dopo i primi minuti di gara entrerò nel mio consueto mood, cercando di essere il dodicesimo uomo in campo per aiutare i miei ragazzi».

Tassello arretrato – «Riguardo al mercato non abbiamo nulla da nascondere: come sapete stiamo lavorando per un centrale, e per il resto insieme alla società siamo vigili su tutto. Ma la priorità rimane quella del difensore».

Mediana un po’ corta – «Come palleggiatori e uomini d’ordine abbiamo Freuler ed El Azzouzi, due giocatori che sanno muovere molto bene la palla ma sono anche dinamici e aggressivi. Però, come detto, finché il mercato è aperto si rimane vigili su tutto. Certamente le condizioni di El Azzouzi e ovviamente quelle di Ferguson sono da monitorare, ma il reparto dispone già di grande qualità».

Esterni a confronto – «Quello di oggi è il terzo allenamento di Karlsson dopo la distorsione alla caviglia patita in ritiro, quindi è leggermente indietro rispetto agli altri. Cambiaghi si sta dimostrando il professionista che tutti pensavamo, è felicissimo di essere qui e di lavorare con questo gruppo. Ndoye ha la qualità di poter giocare su entrambe le fasce, sa attaccare benissimo la profondità e averlo a disposizione è davvero una manna dal cielo».

Skorupski col numero 1 – «Nessuna indicazione relativa alla titolarità, ho lasciato ai ragazzi la scelta dei numeri di maglia. Per quanto riguarda l’alternanza con Ravaglia nella passata stagione, posso dire che abbiamo due portieri più Bagnolini molto affidabili, che hanno la maglia del Bologna tatuata sulla pelle e che danno sempre indicazioni importanti e utili ai compagni. La nostra porta è protetta da portieri di livello, e viste le tante partite che affronteremo sono sicuro che ci sarà bisogno di tutti».

Triplice impegno a cui pensare – «L’attenzione sulla specifica partita che si va a disputare non deve mai mancare, però succede che si perda qualche pezzo, che i giocatori patiscono il triplo impegno, che ci sia la necessità di cambiare formazione e coinvolgere tutti. Le tre gare a settimana obbligheranno me e i dottori a fermare qualcuno: mi auguro di avere meno problemi possibili, ma per ottenere prestazioni di alto livello è necessario gestire le singole situazioni».

Risultati ed entusiasmo – «È normale che i risultati positivi aiutino a recuperare prima e a lavorare col sorriso, ecco perché è necessario coinvolgere tutti: solo così si possono mettere in difficoltà gli avversari, pur rimanendo con la stessa identità. Questo i ragazzi l’hanno già capito».

Attenzione all’Udinese – «Quest’anno ci sono stati tantissimi avvicendamenti in panchina, diversi gruppi devono trovare la propria identità. Pure l’Udinese ha un nuovo allenatore e per conoscere meglio il suo credo abbiamo cercato di analizzare qualche loro amichevole. Hanno a disposizione giocatori di qualità ma anche elementi molto aggressivi e fisici che cercheranno di metterci in difficoltà. È la prima giornata e ci sarà molto caldo, quindi dovremo saper gestire tutto con pazienza: il Bologna lo sa fare, sa rallentare e accelerare in base ai momenti del match, e questo senza dubbio ci aiuterà».

Riportare la gente in piazza – «Quello che ho esternato il giorno della mia presentazione non è un obiettivo semplice, ne sono consapevole, ma è lecito sognare. Si riparte con una nuova avventura, con una competizione top come la Champions League in cui vorremmo provare ad infastidire i grandi squadroni. Poi c’è la Coppa Italia, in cui ci piacerebbe arrivare più avanti possibile, così come in campionato. Il tutto cercando di mantenere la nostra identità, perché adesso tutti ci aspettano al varco e proveranno a metterci i bastoni tra le ruote: dovremo andare più forte dell’anno scorso».

Poca attenzione ai pronostici – «Spesso le griglie che vengono fatte all’inizio del campionato trovano il tempo che trovano. Il Bologna nelle ultime stagioni è cresciuto in modo esponenziale, sia dal punto di vista dei calciatori che sono arrivati, sia sul piano della consapevolezza e dell’autostima: bisogna proseguire su questa strada perché con uno spirito così si può mettere in difficoltà chiunque».