Italiano: “Vogliamo che l’Europa diventi un obiettivo, bisogna continuare con questa fame. Torino da fronteggiare con la massima attenzione”
Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate stamattina in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Vincenzo Italiano alla vigilia di Torino-Bologna, gara valida per la 17^ giornata di Serie A Enilive in programma domani alle 15.
Rimanere in Europa – «Il nostro obiettivo è cercare di centrare qualcosa di importante: se continuiamo così, entrare in Europa diventerà un obiettivo della società e di tutti noi. In quale coppa eventualmente lo vedremo, una delle tre… La Champions ci sta lasciando tanto, anche se potevamo avere qualche punto in più. Ogni giorno lavoriamo per regalare a tutti, in primis al presidente Saputo, qualcosa che possa essere chiamato ‘Europa’».
Sfida ostica ma in un buon momento – «Il calcio del Torino ti mette in difficoltà, se non vai a fronteggiarlo con la massima attenzione. Conosco Vanoli, siamo stati compagni di squadra a Verona, è la nostra prima sfida in panchina lo saluterò volentieri. I granata, specie in casa, hanno un entusiasmo che cercheremo di controbattere. Noi siamo in un periodo positivo, da qui a fine anno avremo due partite da affrontare con l’autostima a mille. Domani non ci sarà Ndoye ma tornerà Orsolini insieme a tutti gli altri esterni, Odgaard è tornato a farlo nel secondo tempo contro la Fiorentina e sono stato molto sorpreso di quanto ha fatto in quella zona, ci ha permesso di guadagnare tre punti preziosi. I ragazzi sono tutti carichi, mi piace il clima che si sta creando e mi auguro si possa continuare così. Se escludiamo la gara sul campo della Lazio, abbiamo ottenuto tanti risultati utili: vincere ti aiuta a crescere e l’obiettivo è sempre quello».
Orsolini recuperato, Ndoye quasi – «Riccardo ha svolto oggi il secondo allenamento in gruppo dopo l’infortunio, è pianamente a disposizione e vedremo domani come si svilupperà la partita, inutile fare calcoli prima. Quanto a Dan, non ha nulla di particolare, solo un po’ di dolore alla caviglia: dalla prossima settimana sarà a pieno regime con la squadra».
Gli altri infortunati – «Sul recupero di Aebischer ed El Azzouzi al momento non so rispondere, stanno ancora lavorando a parte e dovranno essere valutati man mano».
Tutti i terzini a disposizione – «Di recente abbiamo dovuto adattare Holm a sinistra, adesso però abbiamo recuperato tutti ed Emil potrà tornare sulla destra. De Silvestri è rientrato in gruppo solo ieri dopo un problemino accusato nell’ultimo match, ma per domani è disponibile».
Abbondanza a centrocampo – «Freuler, Pobega e Ferguson sono reduci da prestazioni di alto livello. Anche Moro per me sta crescendo, Urbanski può lavorare in tante zone del campo e Fabbian ha disputato delle ottime gare in Champions. La competizione interna fa alzare il ritmo e l’intensità, fa spingere tutti di più: è un bene per ogni squadra, specie se avviene tra calciatori forti e dinamici. Nell’ultima gara Remo, Tommaso e Lewis quando è entrato hanno fatto quello che c’era da fare: toccare tanti palloni, continuare a sporcarne altrettanti e creare. Ferguson mi ha detto che si sente molto meglio, il recupero procede veloce, il quadricipite lo sente più tonico e il ginocchio più stabile: è un passaggio normale per un atleta che arriva dalla rottura di un crociato. Recuperare Lewis, l’ho sempre detto, era troppo importante per noi, per il carisma, la personalità, la visione di gioco, la capacità di aiutare i compagni: fondamentale».
Disponibilità e crescita – «Sono arrivato alla guida di un gruppo reduce da un grandissimo risultato, in casi del genere si può pensare qualche ragazzo si possa mettere di traverso e non accettare le nuove indicazioni, invece c’è stata disponibilità fin dal primo giorno, seguendo le direttive mie e dello staff. Chiunque va in campo, l’identità rimane tale, e questo dovrà essere il nostro punto di forza da qui alla fine: possiamo mettere in difficoltà chiunque».
Karlsson superato da Dominguez – «Quando non giocava dicevo a ‘Benji’ di non mollare, che sono dinamiche normali, l’ho sempre spinto ad andare forte per continuare a crescere. La stessa cosa vale per Karlsson, che ha avuto infortuni sia nella passata stagione che in questa: deve avere continuità, non solo da titolare ma anche quando subentra, perché quella in cui agisce è una zona di campo in cui il dispendio di energie è enorme, bisogna farsi trovare pronti. Comunque lo vedo allenare sul pezzo e sono convinto che quando lo schiererà ci darà una mano».
È il Bologna di Italiano – «Volevo continuare ad avere il pallino del gioco perché è una caratteristica che la squadra ha nelle proprie corde, e oggi posso dirmi contento. Di sicuro possiamo migliorare sotto porta, essere più efficaci in zona gol, stazionare ancora di più nell’area avversaria. Vedo che in fase di non possesso tutti danno una grossa mano, questo ci permette di concedere poco e restare sempre in partita. Ho fatto un discorso ai ragazzi proprio oggi: per continuare a fare un grande lavoro dobbiamo continuare ad avere questa fame».
Sfida difficile ma affascinante – «Sono contento dell’entusiasmo che si respira, del clima che c’è attorno ai ragazzi. Quanto a me, sto conoscendo diversi ristorantini e questo è un problema per il metabolismo, ma per il momento tutto fila liscio (sorride, ndr). Ci tengo ad avere un buon rapporto con tutti, giocatori, società e tifosi, mi auguro di poter continuare a parlare di questa bella atmosfera che si sta generando. venire qui e parlare dell’atmosfera che si sta creando. Quando ho accettato l’incarico sapevo che mi sarei seduto su una panchina ‘difficile’, ma insieme alla squadra voglio continuare a regalare soddisfazioni alla piazza».