Lucumí:

Lucumí: “Ho un contratto e sono contento a Bologna, lavoriamo per fare ancora meglio. Mi ha colpito la mentalità di Motta, Beukema è un grande giocatore”

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Nel settimo giorno di ritiro a Valles, il protagonista rossoblù in conferenza stampa è stato Jhon Lucumí, reduce dalla sua prima esperienza nel massimo campionato italiano. Un’esperienza positiva, fatta eccezione per qualche piccolo calo di concentrazione, che l’ha portato anche a indossare la fascia da capitano del Bologna e a ritagliarsi sempre più spazio con la sua Nazionale. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate dal difensore colombiano.

Leader in breve tempo – «Tutto procede per il meglio, le sensazioni sono buone e vogliamo portare avanti quanto di buono fatto nella scorsa stagione. Aver indossato la fascia da capitano è stato un orgoglio per me, sono felice anche perché gioco in Serie A che è uno dei migliori campionati al mondo. Il mio obiettivo, nello specifico, è aiutare la squadra e i compagni ad acquisire fiducia».

Gioie dentro e fuori dal campo – «La scorsa annata per me è stata molto speciale. Come speravo, sono riuscito ad adattarmi alla Serie A e a giocare tanti minuti sia col Bologna che nella Colombia. E poi, soprattutto, sono diventato papà».

A lezione da Thiago – «In spagnolo lo chiamo ‘El Profe’, che per noi sudamericani è un sinonimo di ‘mister’. Di lui mi hanno colpito in particolare la mentalità e l’intensità con cui ci fa lavorare, il nostro scopo è ragionare di partita in partita e credere in noi stessi ogni giorno».

Legame rossoblù – «Ho un contratto (fino al 2025, ndr) e qui sono contento. Per il rinnovo vedremo, adesso sono concentrato sul campo e sulla prossima stagione, quando arriverà il momento giusto ne parleremo».

Da Soumaoro a Beukema – «Mi sono trovato davvero bene con Adama, mi ha aiutato tanto ad adattarmi al calcio italiano e ora che sta passando un momento difficile gli siamo tutti vicini. Sam è un grande giocatore, possiede un’ottima tecnica e può mantenere alto il nostro livello. Ovviamente servirà pazienza, come accaduto con me, per adattarsi al calcio italiano».

Qualche calo di tensione – «La Serie A è tra i migliori campionati del mondo e richiede la massima concentrazione in ogni circostanza. L’anno scorso ho commesso qualche errore che non dovrà più ripetersi, in tal senso devo migliorare e restare sul pezzo per tutti i novanta minuti. A livello di collettivo, come detto, vogliamo continuare nel solco della passata stagione, giocare un buon calcio e facendo divertire i nostri tifosi».

Rivali e compagni di spessore – «Sul mio cammino ho trovato numerosi attaccanti di alto livello. Mi ha stupito Milik, per come si rapportava coi compagni in tutte le fasi di gioco. Fra i miei compagni cito Arnautovic e Dominguez, ma è il talento di tutta la squadra ci ha portato a disputare un buonissimo campionato».