Mihajlovic: “A Cagliari una gara spartiacque, sono curioso di vedere Antov. Se vinciamo siamo quasi salvi e a Sanremo canterò meglio”
Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate oggi pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Sinisa Mihajlovic, alla vigilia di Cagliari-Bologna.
Un crocevia importante – «Quella di domani può essere una gara spartiacque, perché se dovessimo vincere saremmo certi al 90% della salvezza e a quel punto potremmo pensare di toglierci altre soddisfazioni, quelle che ci meritiamo viste le prestazione fornite fin qui. Spero che i ragazzi capiscano l’importanza del match: se ripeteremo la prova offerta contro la Lazio sul piano dell’aggressività, dell’intensità e della concentrazione, sicuramente sarà più facile che arrivi un risultato positivo. Dietro siamo un po’ un in emergenza perché ci mancano diversi giocatori, però sabato sia Mbaye che De Silvestri hanno fatto molto bene. Conosciamo le qualità del Cagliari, dal centrocampo in su hanno elementi che possono metterci in difficoltà, ma noi andremo lì come sempre per fare la nostra partita».
Antov all’esordio – «Valentin non capisce ancora benissimo l’italiano, io parlo in serbo e lui in bulgaro ma ci intendiamo (sorride, ndr). Stiamo lavorando su di lui anche dal punto di vista individuale, è un ragazzo sveglio, intelligente e di carattere. Senza dubbio il calcio italiano è una cosa diversa, perché qui c’è meno tempo per ragionare, ma lui mi sembra uno che impara in fretta. Anche io sono curioso di vederlo all’opera domani per capire a che punto è il suo ambientamento, il consiglio che gli do è di stare sereno perché tecnicamente è bravo. Non è ancora pienamente pronto, ma solo giocando può davvero capire gli aspetti in cui deve migliorare».
Centrocampo e infermeria – «Svanberg e Dominguez sono reduci da un’ottima partita. È vero, ho sempre detto che quando c’è Schouten in campo siamo una squadra e quando non c’è un’altra, ma Jerdy le ha giocate quasi tutte e ultimamente lo vedo un po’ stanco e scombussolato, specie sul piano mentale, ma è normale perché pure lui è un ragazzo giovane. Sicuramente tra la gara di domani e quella di domenica troverà spazio, l’importante è che continui ad allenarsi al meglio e che stia bene di testa, perché per noi è un elemento prezioso. Comunque a centrocampo non abbiamo problemi, quelli semmai sono in difesa: forse possiamo recuperare Dijks, gli altri no. Probabilmente Medel verrà con noi in panchina: uno normale avrebbe cinque minuti nelle gambe, lui è tosto e quindi potrebbe averne una quindicina».
Punti di forza del Cagliari – «Domenica il Cagliari è partito così così, all’inizio il Crotone ha avuto due o tre occasioni da gol e se avesse segnato non so come sarebbe finita. Sappiamo che sono bravi nelle ripartenze e anche nell’andare ad attaccare i cross coi vari Pavoletti, Joao Pedro e Nainggolan, noi invece dovremo farci trovare pronti nella gestione della gara, nelle marcature preventive e in termini di aggressività, cercando in particolare di non concedere ai loro laterali lo spazio per crossare».
Soumaoro, che impatto! – «Come ben sapete, io non mi sono mai preoccupato troppo dei gol presi ma di farne uno in più degli avversari. Certamente, con l’arrivo di Soumaoro, tutta la squadra ha trovato più compattezza e tranquillità: lo conoscevo dai tempi del Genoa, dove fece sette-otto buone prestazioni, è stato un acquisto importante e bisogna fare i complimenti alla società e al direttore (Bigon, presente in sala, ndr). Finora è andato sempre migliorando sia sul piano atletico che su quello tecnico: è un ragazzo intelligente perché conosce i suoi pregi e i suoi limiti, ed è anche molto equilibrato, se gli capita di sbagliare rimane sempre freddo. All’inizio c’era parecchio scetticismo attorno a lui, ma se continuerà così si rivelerà davvero un ottimo affare».
Nessuna resa su Skov Olsen – «Per me sia Orsolini che Skov Olsen sono dei titolari. Andreas ha vent’anni, quindi è normale che abbia alti e bassi. L’altra sera, quando è entrato, non sono stato contento del suo atteggiamento, ma bisogna anche capire che ha una mentalità molto diversa dalla nostra. Io credo molto in lui perché ha qualità ed è intelligente, dobbiamo farlo crescere: come allenatore a volte mi arrabbio, ma lo faccio non per un passaggio o un tiro sbagliato, semmai se entra e non tira fuori gli attributi. Comunque, viste le tre partite in una settimana, entrambi avranno il loro spazio».
Attacco imprevedibile – «Noi in avanti non diamo punti di riferimento, abbiamo quattro giocatori molto offensivi che sono capaci sia di aprire gli spazi che di buttarcisi dentro, questa è la nostra forza. Se avessimo una prima punta con le caratteristiche classiche della prima puta non giocheremmo così, probabilmente saremmo meno fluidi. Barrow sta migliorando e si muove tanto, la cosa importante al di là dei ruoli è occupare sempre gli spazi giusti».
Pronto per il Festival – «Dopo la partita resterò un po’ in Sardegna, devo andare a controllare se non mi sono entrati i ladri in casa e come sta il giardino (scherza, ndr). L’altro giorno ho litigato col mio giardiniere perché ogni volta che arrivo vedo il prato dei vicini perfettamente verde e il mio tutto giallo, lui ha sempre sostenuto che la colpa è del sole ma voglio dire, il sole batte solo su casa mia? Così l’ho mandato via e ne ho assunto un altro. Battute a parte, dopo la partita tornerò a Bologna con la squadra, come faccio ogni volta che siamo in trasferta. Anche quando giochiamo a Roma e concedo il giorno successivo libero, rientro sempre insieme ai ragazzi e torno giù l’indomani: non so quanti allenatori lo facciano, ma credo sia giusto essere il primo a dare il buon esempio. Giovedì mattina dirigerò l’allenamento, poi partirò per Sanremo: da qui a lì sono quasi cinque ore di viaggio, avrei voluto prendere l’elicottero ma mia moglie ha paura di cadere e allora andremo in macchina. Di provini e di consigli non ne ho bisogno, il mio secondo mestiere è il cantante (sorride, ndr). Purtroppo, dovendo esibirmi il giorno dopo la partita, non avrò recuperato a pieno la voce: di solito le tonalità alte le prendo tutte ma temo che giovedì avrò qualche difficoltà, non potrò dare il mio meglio. Di sicuro canterò meglio se vinciamo…».