Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questo pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Sinisa Mihajlovic, alla vigilia di Sampdoria-Bologna.
Recuperi in extremis – «Dopo la rifinitura io e lo staff faremo le ultime valutazioni. Diversi giocatori sono rientrati a pieno in gruppo solo ieri, l’emergenza rimane e ancora una volta dovremo stringere i denti».
Crocevia importante a Marassi – «La Samp è una buona squadra, si chiude bene e riparte velocemente, e davanti Quagliarella e Ramirez possono metterci in difficoltà. Regini e Colley sono due ottimi giocatori, non hanno nulla da invidiare agli squalificati Augello e Tonelli. Ma se giochiamo come sappiamo e riusciamo a concretizzare ciò che stiamo facendo fin dall’inizio del campionato, quindi con più concentrazione in fase difensiva e determinazione in fase offensiva, possiamo portare a casa la vittoria. Poi, come spesso accade, saranno decisivi gli episodi».
Porta spalancata – «Se il record negativo sia diventato un’ossessione va chiesto ai giocatori, non posso rispondere io per loro. Sicuramente non ci fa piacere, a me per primo, ma se prendiamo sempre gol vuol dire che dobbiamo fare meglio. Serve più motivazione, più rabbia, più determinazione, e poi ovviamente anche un po’ di fortuna, perché alla prima occasione avversaria noi veniamo puniti mentre ad altri non capita».
Nazionali di rientro – «Stanno tutti bene, nessuno ha preso il virus e nessuno si è infortunato, questa è già una bella notizia. Ora però gli ci vorrà un po’ di tempo per ritrovare il ritmo e la condizione giusta, visto che non si sono allenati con noi per due settimane».
Un mese pieno di partite – «Così come abbiamo fatto nel periodo post lockdown, dovremo affrontarne una per volta, cercando di recuperare sempre meglio gli infortunati e non averne di nuovi. Quando ci sono tante gare ravvicinate è necessario avere tutti i giocatori a disposizione, così da effettuare alcune rotazioni e dosare le energie. Stiamo cercando di trovare il giusto equilibrio e molto dipenderà dai rientri».
Vamos Nico! – «Dominguez è un nazionale argentino e quelli non sono mica scemi, se gioca lì significa qualcosa. Sicuramente è più adatto per un centrocampo a tre che a due, ma può rendere bene anche da interno, basso o alto. Il campionato italiano è difficile perché è molto fisico, ma lui sul piano difensivo si fa valere, recupera tanti palloni. Certamente mi aspetto di più, deve sfruttare al massimo ogni occasione, ma resta un giocatore importante che considero un titolare, anche se non gioca sempre».
Medel scalpita – «Adesso Gary si sta allenando con la squadra, vedremo… Quando si è fatto male a Benevento aveva insistito per giocare, anche per essere convocato in Nazionale, nonostante gli avessi detto che era meglio non rischiare. Alla fine si è infortunato, quindi d’ora in avanti non mi farò più fregare e deciderò io quando è davvero pronto, perché fosse per lui giocherebbe sempre. Domani andrà in panchina, poi valuteremo se ci sarà bisogno di lui a gara in corso».
Parte sinistra della classifica – «Io sono sempre ambizioso, il primo a crederci. Nella scorsa stagione eravamo più vicini all’obiettivo di quanto non lo siamo oggi, ma va detto che quest’anno abbiamo già incontrato Lazio, Milan, Napoli e Sassuolo, rimediando anche otto infortuni. Siamo ancora in tempo per poter fare tutto, la classifica attuale non rispecchia ciò che abbiamo espresso sul campo. Ma quando uno lavora bene e crea tanto, alla lunga la qualità viene fuori».
Nel 2070… – «Come descriverò il Bologna di oggi nel nuovo libro che scriverò tra cinquant’anni? C’è ancora tempo, ve lo dirò in quel momento (ride, ndr)».