Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questa mattina in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Sinisa Mihajlovic e dal fantasista Emanuel Vignato alla vigilia di Bologna-Fiorentina, gara valida per la 16^ giornata di Serie A 2021-2022 in programma domani alle ore 12:30.
Mihajlovic: derby con vista sull’Europa – «Cerchiamo di mantenere l’equilibrio: l’euforia va bene, ma va gestita perché nei momenti belli si rischia che salga troppo. Il serbatoio emozionale è importante: quando l’euforia cresce tanto va messa da parte in previsione di periodi in cui le cose andranno peggio, e bisognerà attingere da lì. Ci sono ancora molte partite da giocare, non possiamo vivere in un ascensore di emozioni e questo i ragazzi lo sanno».
Mihajlovic: cautela con Arnautovic – «Non dipende da me, comunque domani Marko non ci sarà perché sente ancora fastidio. Gli esami hanno escluso lo stiramento ma il dolore permane, e vista la sua importanza per la squadra preferisco fargli saltare qualche partita piuttosto che perderlo per svariati mesi. Ovviamente spero che recuperi per la prossima, ma vedremo giorno dopo giorno».
Vignato: azzurro e rossoblù – «Sono contento di essere conquistato un posto nell’Under 21, ma so che tutto passa dalle mie prestazioni qui. Ogni volta che scendo in campo col Bologna cerco di sfruttare l’occasione che il mister mi concede, dando il massimo per aiutare la squadra».
Mihajlovic: arbitra Irrati, nativo di Firenze – «In Italia dobbiamo crescere molto: permane una certa cultura del sospetto, si pensa sempre male. Irrati è nato a Firenze? Non c’entra. Gli arbitri possono sbagliare così come sbaglio io, spesso non so nemmeno chi sia il direttore di gara e lo chiedo solo quando arrivo allo stadio. Come ripeto spesso ai giocatori, cerchiamo di non sprecare energie pensando a cose che non possiamo controllare».
Mihajlovic: Barrow centravanti? – «Vediamo, oltre a Musa ci sono Santander, Orsolini e Sansone. Arnautovic non si può sostituire per caratteristiche, ma non sono preoccupato: contro la Roma l’abbiamo perso subito e poi abbiamo vinto, i ragazzi sono stati davvero bravi. Anche domani serviranno grande concentrazione e intensità, e sono sicuro che tutti faranno ottime cose perché in settimana ci alleniamo bene, in una bella atmosfera».
Vignato: fantasia ma non solo – «La mia posizione preferita è giocare (sorride, ndr), o comunque in posizione offensiva, ma come potete vedere mi sto adattando in diversi ruoli e questo mi aiuta a crescere molto: sono contento».
Mihajlovic: crescita costante – «Siamo dimostrando una crescita importante: il gruppo è maturo e ha personalità, e i risultati si vedono. Si può sempre migliorare, certo, ma non si può farlo all’infinito. Credo comunque che questa squadra abbia ancora dei notevoli margini di crescita».
Mihajlovic: ecco la Viola – «La Fiorentina gioca a ritmi alti ma anche noi, sicuramente ci attende un match un po’ diverso rispetto perché i viola sono più intensi e aggressivi della Roma e anche della Lazio. È probabile che correremo qualche rischio, quindi dovremo essere molto concentrati in fase difensiva e cercare poi di colpirli nei loro punti deboli. Come attaccare? Dipende sia dagli avversari che dalle caratteristiche dei nostri calciatori: per esempio, Barrow è più bravo ad attaccare la profondità che a difendere il pallone».
Vignato: triplo assist memorabile – «La partita di domani sarà diversa da quella dell’anno scorso in cui feci tre assist, che restano un ricordo bellissimo. Stavolta mi accontenterei di uno (sorride, ndr)».
Mihajlovic: ipotesi di formazione – «Credo che De Silvestri partirà dall’inizio, ma faccio i complimenti a Skov Olsen e Orsolini per come si sono applicati in un ruolo non loro, sono stati bravi. Sul turnover vediamo: dove posso cambiare lo faccio, dove non sono obbligato vado avanti allo stesso modo».
Mihajlovic: certe cose non si allenano – «Non so se la cattiveria agonistica si possa insegnare o meno, dipende anche dal carattere del singolo individuo e dalle esperienze vissute. Djokovic, per esempio, si allenava sotto i bombardamenti, e poi a livello mentale è diventato diverso da tutti altri: le esperienze traumatiche ti rendono più forte, mentre di base una partita di calcio non ti crea alcun problema».
Mihajlovic: fenomeno Vlahovic – «Non amo parlare degli avversari, ma siccome Vlahovic è serbo lo faccio: mi piace molto, ha gli attributi e non viene dalla Serbia per caso, lì certe cose te le danno in omaggio (sorride, ndr). Ha fame, rabbia e non si accontenta mai, sono contento per la mia Nazionale. Però non ho paura: è una partita di calcio, non si può e non si deve aver paura, anche se non la ritengo un sentimento negativo perché ti fa tenere i piedi per terra. Domani cercheremo di ingabbiarlo bene, pur consapevoli che non sarà semplice».