Motta: “Andremo a Milano a giocare la nostra partita, l’entusiasmo ci regala energia positiva. Coppa Italia da riformare? Non posso farlo io…”
Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questo pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dall’allenatore rossoblù Thiago Motta alla vigilia di Inter-Bologna, gara valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia Frecciarossa in programma domani alle 21.
A caccia di un’altra impresa – «Domani cercheremo di fare il nostro calcio contro la finalista dell’ultima Champions League e una seria candidata a vincere lo scudetto, andremo a Milano a fare la nostra partita. Il gruppo lavora molto bene, tutti si impegnano al massimo e quindi metterò in campo quelli che vedrò meglio: come sempre ci potrà essere una possibilità per tutti, perché abbiamo bisogno di tutti. Per noi giocare è sempre un piacere, amiamo il nostro lavoro e avremo un’altra opportunità di giocare in uno stadio storico e contro un’avversaria molto forte: cercheremo di portare il match dalla nostra parte».
Saputo c’è, il rinnovo ancora no – «È sempre molto motivante vedere e sentire il presidente vicino alla squadra quotidianamente, ma ieri alla cena del club abbiamo parlato solo del Natale e delle vacanze».
Tutti coinvolti – «Il nostro segreto? Semplicemente io e il mio staff crediamo nel lavoro dei ragazzi. Non è una casualità che Fabbian entri e faccia bene, o che Ravaglia parta titolare e faccia bene: Federico, così come Ferguson, Skorupski e tutti gli altri, si allena bene ed è pronto ad affrontare ogni situazione. Anche contro l’Inter, indipendentemente da chi giocherà e quanto, cercheremo di competere».
Gasperini: “Il Bologna è come Motta da giocatore, non sbaglia mai” – «Tutti i complimenti fanno piacere, soprattutto quelli che arrivano da persone con cui ho condiviso momenti importanti in carriera. Io e ‘Gasp’ abbiamo vissuto un anno fantastico a Genova e lui è stato senza dubbio uno dei migliori allenatori che ho avuto, al pari dei vari Mourinho, Van Gaal, Rijkaard e Blanc, senza dimenticare il ‘maestro’ Ancelotti. Sono persone per le quali nutro grande rispetto e ammirazione, perché ancora oggi svolgono il loro lavoro come fosse il primo giorno, con energia e voglia. Ora è un pensiero lontano, ma un giorno spero di poterci arrivare anch’io a quel punto con la stessa passione per il gioco del calcio, anche dopo vent’anni: non è per niente facile».
Coppa Italia antidemocratica – «La formula è sotto gli occhi di tutti, ma è fatta così e non credo che la mia opinione possa cambiare le cose. Sicuramente non è uguale alla Coppa di Francia, che ho giocato, o ad altre coppe nazionali, che sono più attrattive. Comunque noi non possiamo far altro che entrare in campo e giocare: il cambiamento deve partire da coloro che possono effettivamente metterci mano, io posso esprimere la mia opinione ma se non c’è la volontà di modificare le cose è inutile. Ora come ora devo solo pensare a preparare la mia squadra al massimo per fare una grande prestazione contro l’Inter».
Clima di euforia – «L’entusiasmo della piazza ci regala grande energia positiva per continuare a fare quello che stiamo facendo fin da inizio stagione. Tutto aiuta, il nostro pubblico trasmette entusiasmo e ci aiuta a lavorare meglio, ma sempre con umiltà e piedi per terra: i ragazzi si impegnano al massimo tutti i giorni, non posso rimproverargli proprio nulla».
Ndoye in ascesa – «Dan sta molto bene ma per me non è una sorpresa, perché si era subito inserito molto bene nello spogliatoio, poi ha doti fisiche e tecniche importanti e lavora sempre al top. Per un periodo abbiamo giocato con Orsolini ma lui ha continuato a dare il massimo in ogni allenamento, contribuendo al miglioramento del compagno che in quel momento era titolare».
Freuler si è preso il Bologna – «Penso che Remo possa fare sempre meglio, sia in fase offensiva che difensiva. In occasione del primo gol contro la Roma il passaggio di Beukema è fantastico, ma lui attacca uno spazio che si crea grazie alle sue sensazioni sul campo: queste non sono cose che si imparano, le devi avere dentro. È molto altruista, fa la cosa giusta per aiutare la squadra anche se deve mettersi in difficoltà. Inoltre, al pari di Calafiori, comunica molto bene coi compagni, questa è un’altra caratteristica importante: sa farsi ascoltare. Siamo contenti di averlo e di vederlo all’opera, è arrivato qui con una carriera importante alle spalle ma ha tanta voglia di impegnarsi e crescere ancora».
Arnautovic, prima gara da rivale – «Marko è un grande giocatore e, considerando l’età e il momento della carriera, andando all’Inter ha fatto una scelta comprensibile. Tranne ovviamente domani gli auguro tutto il meglio, se lo merita: farà bene in questa stagione e in generale nel suo percorso in maglia nerazzurra».