Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questo pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dall’allenatore rossoblù Thiago Motta alla vigilia di Empoli-Bologna, gara valida per la 29^ giornata di Serie A TIM in programma domani alle 20:45.
Insidia Empoli – «La gara di domani a Empoli sarà la più importante perché è la prossima, lo dico sempre ma è la verità. Saremo concentrati e determinati a fare una grande prestazione contro una squadra che sta bene e sa cosa vuole, dall’arrivo di Nicola ha messo in difficoltà molte avversarie. Mi aspetto una partita bella e interessante perché entrambe le squadre sono in un buon momento».
Testa sempre alta – «Dopo la sconfitta di sabato ho visto una bella reazione da parte del gruppo. La prestazione contro l’Inter, prima della classe in Italia e che ieri sera ha battagliato alla pari con l’Atletico Madrid in Champions, è stata buonissima. Nel corso di una stagione ci sono risultati più o meno belli, l’importante è mantenere un certo equilibrio e continuare ad allenarsi con la convinzione di volersi migliorare giorno dopo giorno. È innegabile che in ogni annata arrivino dei momenti in cui nascono dubbi, dove si è un po’ meno in fiducia, ma l’importante è capire cosa aggiustare e continuare a lavorare al massimo».
Zirkzee out – «Joshua è Joshua e non va paragonato a nessun altro. Finora ci ha dato tanto e mi dispiace in primis per lui perché stava bene, era felice e pronto a rispondere alla chiamata della Nazionale. Odgaard e Castro hanno entrambi grande fame e sono convinto che coglieranno l’occasione per dimostrare il loro valore, ma non devono pensare di avvicinarsi allo stile di gioco di Zirkzee, in quanto sono calciatori diversi. Se c’è uno che può avvicinarsi un po’ è Jens, che però ha caratteristiche differenti, e anche Santiago sa come aiutare la squadra tramite le sue doti. Ognuno di loro dovrà mettere la sua miglior versione al servizio del gruppo, al di là che parta titolare o subentri».
Posch presto papà – «Per sostituirlo abbiamo tre alternative: Beukema, De Silvestri e Corazza. Abbiamo bisogno di tutti e chi giocherà darà il massimo, restando uniti possiamo fare una grande partita. Questi sono tre ragazzi di alto livello che si fanno concorrenza in maniera sana e danno il buon esempio, e cito anche Calafiori per il modo in cui entra ogni volta che comincia in panchina, come contro la Fiorentina in Coppa Italia. Chi non parte titolare è comprensibilmente ‘arrabbiato’ con me, ma i ragazzi sanno che si tratta di scelte ragionate che compio per il bene della squadra».
Armi azzurre – «Come detto, l’Empoli sta molto bene e ha dimostrato di poter competere con grandi squadre. Svolgono una fase difensiva importante, con voglia e sacrificio, e sono pericolosi in ripartenza, l’abbiamo sperimentato nello scorso campionato: si compattano e poi ribaltano il fronte con elementi come Cancellieri, Cambiaghi e Gyasi, che peraltro conosco molto bene avendolo allenato allo Spezia».
Tabù Castellani – «Per me è un dato relativo: se ci pensi troppo può contare, se invece vai là determinato a fare una grande prestazione allora hai le carte in regola per vincere. Le statistiche del passato contano fino ad un certo punto, la cosa più importante è la gara di domani».
Elogio di Odgaard – «La disponibilità è la qualità migliore di Jens: contro Lecce e Fiorentina è entrato nel finale ed è stato determinante, mentre contro l’Inter ha offerto una prova strepitosa sulla fascia. Dunque se devo dire cosa mi piace di più di questo ragazzo, ad oggi, indico proprio la disponibilità a ricoprire vari ruoli. Inoltre ha un buon mancino, è attento in fase difensiva, ha fisicità e sa usare bene il corpo per difendere il pallone».
Nicola l’aggiustatutto – «Nicola ha svolto molto bene gli ultimi incarichi, mettendo in campo squadre determinate e aggressive in fase difensiva: il suo Empoli è molto compatto e generoso, ed è l’allenatore che trasmette queste cose al gruppo. Noi però dobbiamo pensare solo al nostro gioco, pur consapevoli di affrontare un avversario in forma e in fiducia, con tante alternative valide un po’ in tutti i ruoli».
Orsolini cerca spazio – «Riccardo è fondamentale come tutti gli altri, vedi ad esempio Fabbian quando è entrato contro il Cagliari in casa ha fatto gol, o lo stesso Odgaard che ha già segnato due volte pur giocando pochissimo. Capisco la curiosità sul singolo, ci sta, ma questo è un gruppo dove tutti sono importanti: chi inizia, chi subentra e pure chi rimane in panchina, trasmettendo energia ai compagni. I miei ragazzi sono pienamente consapevoli che anche giocando anche cinque o dieci minuti possono essere determinanti».
Calcoli europei – «Non penso a certe cose, rimango concentrato sulla squadra e sulle singole partite. Poi certo, vorrei che quante più italiane possibili riuscissero ad arrivare in fondo alle coppe europee, perché converrebbe a tutto il movimento. Ma qui adesso siamo focalizzati solo sull’Empoli».
Giudizi e rumors – «Sono umano, ovvio che mi importa di ciò che viene detto sul mio conto, ma non posso controllarlo. Rispetto tutte le opinioni, ci mancherebbe, ma nel calcio la realtà è che se vinci va tutto bene, se non vinci troveranno sempre qualcosa che non va. Come allenatore prendo le decisioni che ritengo giuste secondo le mie conoscenze, valutando in primis le condizioni fisiche e psicologiche dei ragazzi: cerco di svolgere il mio lavoro al meglio, con senso di responsabilità. Sono stato anche io giocatore e volevo andare sempre in campo, quando stavo in panchina mi arrabbiavo, ora però ho la fortuna di gestire un gruppo che si impegna sempre, in ogni circostanza e di fronte a qualunque scelta».