Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questo pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dall’allenatore rossoblù Thiago Motta a due giorni da Bologna-Torino, gara valida per la 13^ giornata di Serie A TIM in programma lunedì alle 20:45.
Più forti delle assenze – «Mi dispiace sempre tanto quando qualcuno dei giocatori si fa male, ma giocheremo comunque al massimo come abbiamo sempre fatto, lotteremo e abbiamo Ndoye e Saelemaekers che possono prendere il posto di Orsolini. Sappiamo che sarà una partita difficile contro una squadra forte e ben allenata da un tecnico che ha dato continuità di rendimento».
Soluzioni alternative – «Non è facile far adattare un calciatore in un ruolo non suo, ma ci si può riuscire tramite il lavoro e le intuizioni. Ciò che però fa la differenza è la disponibilità dei singoli sul piano fisico e mentale, e qui ci sono ragazzi che si mettono in discussione. Per quanto mi riguarda, non ho mai forzato un giocatore a ricoprire una posizione controvoglia, ma in generale ho sempre trovato tanta disponibilità».
In diffida – «Vivo tutte le partite al massimo ed è anche normale che sia così, perché sono molto emotivo e per i miei giocatori mi butterei nel fuoco. So di dover migliorare sui cartellini ma penso che alcuni non fossero meritati, ad ogni modo gli arbitri hanno valutato così e devo accettarlo. Qualora dovessi andare incappare in una squalifica ci sarà lo staff a sostituirmi».
L’unione fa la forza – «Siamo un gruppo compatto e remiamo tutti nella stessa direzione, sappiamo di dover fare del nostro meglio anche lunedì. Sicuramente è fondamentale avere sempre equilibrio, consapevoli che è più facile lavorare quando tutto va bene: lo scopo è tenere alto il ritmo in ogni situazione».
Capitolo nazionali – «I ragazzi rientrati in questi giorni stanno bene, hanno giocato tutti tranne Moro che aveva preso una botta ma poi l’ha superata e ha ripreso ad allenarsi. Novembre e dicembre sono mesi intensi ma perfetti per continuare a lavorare nel modo giusto».
Ballottaggio Calafiori-Lucumí – «L’abbondanza è una cosa positiva. Entrambi sanno che chi merita di più gioca e l’altro deve aspettare il suo turno continuando a dare il suo massimo, garantendo comunque un contributo alla squadra».
Bel rapporto con Juric – «Inizialmente io e Ivan ci siamo un po’ studiati (sorride, ndr), poi siamo diventati compagni di camera. Lui già da giocatore aveva un carattere forte, non amava perdere e trasmetteva ai compagni i valori che adesso trasmette da allenatore: era ed è un trascinatore».
Sfida equilibrata – «Nelle ultime partite il Torino ha cambiato qualcosa, ma la filosofia di gioco resta la stessa e conosciamo bene le loro qualità, a cominciare dalle uscite da dietro gestite da Tameze. Invece noi dalla passata stagione abbiamo cambiato tanto, ma ci siamo anche portati dietro alcune cose, in primis la capacità di adattarsi. Facciamo pochi gol? Penso che ne abbiamo segnati a sufficienza per meritare la classifica che abbiamo, inoltre ne abbiamo subiti pochi, così come i granata».
Rinnovo, nessuna novità – «Di questo argomento ne abbiamo già parlato e si è detto tanto. Oggi il mio compito è quello di pensare al Toro, lunedì sarà una bella partita in uno stadio pieno nonostante l’orario e il freddo».
Rumors su Zirkzee e Ferguson – «È presto per parlare di mercato. Abbiamo ragazzi di talento ed è normale che siano attenzionati, ma come accaduto con Arnautovic e Dominguez io non dirò mai a nessuno di andare via. Sono discorsi che riguardano la società, che deve pensare al futuro della squadra, e i giocatori stessi: di sicuro non tratterò mai un ragazzo controvoglia, ma le scelte dovranno sempre essere corrette e condivise da tutti».