Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questo pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dall’allenatore rossoblù Thiago Motta alla vigilia di Bologna-Fiorentina, gara valida per la 21^ giornata di Serie A TIM in programma domani alle 19.
Due sconfitte sul groppone – «Il calcio è così, non possiamo cambiare quello che è successo in Coppa Italia e nel match d’andata ma solo essere determinati a fare una grande partita. Non cerchiamo ‘vendetta’, la Fiorentina è una squadra che talvolta riesce a spuntarla pur non giocando benissimo e va accettato: sono i punti di forza di chi dà al risultato la priorità rispetto ad altre cose. Domani, per entrare in campo nel modo giusto, dovremo anche approfittare dell’entusiasmo dei nostri tifosi».
Viola camaleontici – «Se dovessero mettersi a tre dietro come in Coppa Italia, malgrado l’assenza di Martinez Quarta, saremo pronti. Davanti hanno in più Belotti, che ha già dimostrato di essere pericoloso ed è capace di finalizzare le occasioni dentro l’area. Noi, come sempre, dovremo essere bravi a portare la partita dove vogliamo».
Forma smagliante – «Tutti i ragazzi stanno facendo ottime cose e anche quelli in panchina, nei limiti del possibile, meritavano di partecipare. Stiamo bene e da un paio di settimane abbiamo ritrovato la vittoria, un fattore che indubbiamente aiuta: grazia all’entusiasmo che si respira nell’ambiente, la squadra può lavorare ancora meglio che in precedenza. Ci attende una partita bella da giocare contro una Fiorentina creata per andare in Europa, dovremo dare il massimo».
Che Fiorentina sarà? – «Al di là di quel cambio di modulo contro di noi, ho sempre visto la Fiorentina giocare con aggressività, cercando di attaccare forte, pertanto sarà fondamentale uscire bene dalla loro pressione. Non credo che modificheranno questo atteggiamento, non l’hanno fatto nemmeno contro le squadre in lotta per lo scudetto, e comunque non è una cosa che posso controllare io: se lo faranno dovremo farci trovare preparati».
Fabbian un piccolo Ferguson – «Non farei paragoni, non mi piace. Giovanni da quando è arrivato qui è cresciuto tanto, si allena forte, ha grandi caratteristiche tecniche e fisiche. Il merito è suo perché sa che per partecipare deve alzare il livello, lui lo fa ogni giorno e si guadagna minuti».
Atalanta nel mirino – «Nutro un grande rispetto per Gasperini e la sua Atalanta, che gioca sempre al massimo facendo le cose giuste: si vede la mano dell’allenatore, è una cosa non scontata anche di questi tempi. Noi dobbiamo continuare per la nostra strada e pensare solo alla Fiorentina, perché come dicevo i viola sono stati costruiti per rimanere in zona Europa».
Orsolini cade e si rialza – «Sono le cose giuste da fare per il bene del gioco: noi ci alleniamo e ci comportiamo in quel modo per rispetto verso noi stessi, l’arbitro e il pubblico, è bello così. Riccardo si rialza subito perché non avverte un dolore tale da farlo restare a terra, questi sono i comportamenti che piacciono a noi».
Ndoye ala vecchio stampo – «Dan ha una caratteristica importante e sempre meno facile da trovare nel calcio attuale: punta l’uomo da destra col destro. Quando ero piccolo l’ala destrorsa stava a destra e quella mancina a sinistra, ora invece è diverso. Ndoye però ha questa capacità, e grazie a forza, velocità e abilità nel dribbling mette in difficoltà i suoi diretti avversari. Il ragazzo si è inserito subito bene, dentro e fuori dal campo, ha legato con tutti e nello spogliatoio è molto rispettato».
Aebischer prezioso – «Michel è qui da tempo, conosce l’ambiente e ha l’intelligenza calcistica per fare diversi ruoli, una cosa importante sia per lui che per la squadra. E poi è un ragazzo fantastico, sveglio e intelligente, si fa voler bene da tutti».
Freuler leader naturale – «Remo ha già alle spalle una carriera importante ma è entrato nel gruppo in punta di piedi, inserendosi un po’ alla volta nel modo giusto. Parla sempre a segno con tutti, giovani e meno giovani, facendo capire in che modo deve continuare il cammino della squadra. Funge da esempio costante: il suo status lo portava già ad essere rispettato fin dal suo arrivo, poi quel rispetto se l’è proprio guadagnato coi fatti».
Abbraccio con Saputo – «In quel gesto c’erano rispetto, stima e affetto, sentimenti che fanno solo bene visto il mondo in cui viviamo. E sono contento dell’affetto che il presidente riceve dai tifosi, se lo merita. Il mio abbraccio era anche pieno di riconoscenza, la stessa che merita da parte di tutti».
Nessun coro per Thiago – «Io non chiedo nulla, sono qui per dare qualcosa. Poi se arriva un coro fa piacere e fa bene all’uomo, ma non penso di dover chiedere qualcosa a queste persone che in ogni partita ci dimostrano il loro amore».
La piazza vuole il rinnovo – «Sono felice dell’affetto e della stima che ricevo. Quanto al contratto, non ci sono novità».
Odgaard, esordio super – «Settimana scorsa Jens ha avuto un problema al tallone, poi ha recuperato e contro il Lecce è entrato bene, in costante pressing da solo mentre eravamo con un uomo in meno. È arrivato da poco e quindi lo sto osservando attentamente per capire dove e quando può darci una mano».
Punti di riferimento: sì o no? – «Dipende: contro alcune squadre non dobbiamo darne perché cercano l’avversario diretto e sono aggressive, contro altre alcuni riferimenti è meglio averli. Ci sono dei momenti in cui va bene non darli e altri in cui è impossibile, sennò diventerebbe difficile giocare».
Dalla tuta alla giacca – «Quell’abito ce l’hanno consegnato da poco: quando sarà possibile lo indosserò di nuovo con grande piacere, e lo stesso vale per i ragazzi nel prepartita. Stavo bene? Grazie (sorride, ndr). Penso che presentarsi bene ad un evento importante sia bello, domenica ho avuto la fortuna di presentarmi così e vedere poi una squadra che ha offerto una prestazione di alti livello: bisogna continuare così».
È presto per fare calcoli – «Domani è la partita più importante perché é la prossima e perché è un match bellissimo da giocare, il resto non conta. Fin qui abbiamo affrontato praticamente ogni gara con la giusta concentrazione e determinazione, e sono sicuro che sarà così anche domani, provando ad ottenere il miglior risultato possibile».