Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questo pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dall’allenatore rossoblù Thiago Motta a due giorni da Cremonese-Bologna, gara valida per la 36^ giornata di Serie A 2022-2023 in programma sabato alle 15.
Un messaggio importante – «Esprimo il mio cordoglio e quello del club alle persone colpite dal maltempo e delle alluvioni di questi giorni, massima vicinanza a tutti e le più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime».
È (quasi) tempo di bilanci – «Veniamo da una settimana importante di lavoro, affronteremo la Cremonese al massimo come abbiamo fatto sempre. Ringrazio i ragazzi per l’impegno e la professionalità che hanno mostrato sin qui e so che faranno così fino alla fine, meritano tanti elogi e sono orgoglioso di poterli allenare. Abbiamo offerto prestazioni importanti vincendo a Firenze, Udine e Bergamo e pareggiando in casa contro Lazio, Milan, Juventus e Roma: con questi risultati siamo andati ben al di là dell’obiettivo salvezza fissato dalla società al mio arrivo. Adesso piedi per terra, per costruire qualcosa di concreto e ambizioso in vista del futuro».
Aspetti da migliorare – «Ogni partita fa storia a sé. Contro l’Empoli abbiamo subito dei contropiedi assolutamente da evitare. E infatti con la Roma, pur spingendoci in avanti, non ne abbiamo subiti. Quando si ha la palla non bisogna solo attaccare bene ma anche mantenere un certo equilibrio, così che in caso di perdita del possesso ci sia ancora la possibilità di rimediare. A Cremona affronteremo Okereke che attacca velocemente la profondità, loro giocano molto in verticale. Dal canto nostro dovremo creare di più per entrare in area e fare gol, molto passerà dalla creatività dei nostri giocatori offensivi».
Condizione fisica – «Onestamente non vedo la squadra stanca, come dimostrano le recenti gare contro Milan, Juventus, Sassuolo e Roma. Prima di Cremona avremo un altro allenamento a disposizione e poi sabato proveremo a dare il massimo pure in partita».
L’efficacia di Barrow… – «Musa può migliorare, perché un giocatore offensivo deve avere determinazione nell’uno contro uno, attaccare la profondità, finire l’azione quando la palla arriva dalla parte opposta: lui può alzare il suo livello e nel contempo quello della squadra».
…e la fame di Zirkzee – «Penso che gli stimoli si trovino dentro di sé: la sfida è con noi stessi, ogni giorno, e anche per Joshua dev’essere così».
Sansone un esempio – «Nicola, quando ha giocato, ha fatto ottime cose: è sotto gli occhi di tutti. Lui attacca gli spazi, combina coi compagni e attacca l’area, fa gol ed è partecipativo in fase difensiva perché orienta il nostro pressing. Uno così serve anche da esempio per Arnautovic, Zirkzee e gli altri attaccanti, quello che fa lui in campo è ciò che vorremmo vedere da tutti».
Capitan Dominguez – «Nico fa il capitano perché rappresenta bene il gruppo e quello che vogliamo essere come squadra, prendendosi anche dei rischi, ma è questo quello che ci piace vedere: agonismo, pressione, coraggio. Lui non è cambiato, è abituato alle responsabilità e anche nei momenti difficili trascina tutti».
Bonifazi & Sosa – «Kevin e Joaquin sono due giocatori diversi, non devono cercare sempre la stessa giocata. Sosa è un po’ più giovane, Bonifazi invece conosce già bene campionato italiano: ha tanto coraggio e questa cosa mi piace, ma può migliorare nella fase difensiva. In coppia contro la Roma, a mio avviso, hanno fatto bene».
Papà Lucumí – «Jhon sta molto bene, il suo umore è fantastico, è felice di essere diventato padre. Sono convinto che sabato giocherà al 200% anche per essere d’esempio ad una creatura che è appena venuta al mondo».
Arnautovic: la verità di Thiago – «Ho già scelto il centravanti per sabato e lo vedrete… sabato (sorride, ndr). Marko, come tutti gli altri, gioca quando sta bene e se può essere utile alla squadra. Io vi capisco e rispetto la vostra opinione, ma ne avete parlato tantissimo e lo avete anche già messo in altri club, qui però pensiamo solo al Bologna e quindi alla Cremonese. Qualcuno ha insinuato che io e lui abbiamo un problema personale, ma non è vero, sono solo scelte tecniche basate su ciò che vedo in campo. E arrivo persino a dire: un ragazzo di 34 anni, se arrivassero proposte da squadre che giocano in Europa, sarebbe doveroso che potesse sfruttare quest’ultima occasione. Non esistono problemi, Marko è un ragazzo perbene che si allena come i suoi compagni e se è in condizione e può essere utile va in campo, senza se e senza ma».
Dulcis in fundo – «In chiusura voglio ringraziare i nostri tifosi, dato che la scorsa volta al Dall’Ara mi sono dimenticato di ringraziarli per tutto l’affetto che ci stanno dando. Da qui alla fine daremo il massimo soprattutto per loro, perché il loro appoggio è fantastico e abbiamo la responsabilità di onorarlo».