Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questa mattina in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Thiago Motta a due giorni da Juventus-Bologna, gara valida per l’8^ giornata di Serie A 2022-2023 in programma domenica alle 20:45.
L’Empoli alle spalle – «La squadra è carichissima. E poi i ragazzi vestono la maglia del Bologna, dunque devono essere orgogliosi di giocare in un club come questo e rappresentarlo al meglio».
Guardiamo solo a noi – «Sarebbe stato meglio incontrare la Juve subito dopo il Monza? No, va benissimo giocare questa domenica, perché abbiamo avuto modo di lavorarci su per due settimane. Tutte le squadre nel campionato possono avere momento di crisi, io penso solo al Bologna e il mio obiettivo è quello di costruire una squadra che possa competere con tutti».
Il collettivo prima di tutto – «Ai ragazzi ho chiesto di attaccare in gruppo, tutti insieme, quando abbiamo noi il pallone, mentre quando l’avversario è in possesso ci dobbiamo proteggere restando sempre uniti. Questo a prescindere dall’avversario che ci troviamo di fronte».
Centrocampo a due o a tre – «Capisco le domande sul modulo ma io guardo di più all’impegno, allo spirito di gruppo, al difendere e all’attaccare in undici. Lo schema per me è importante ma non è la cosa più importante. Ad esempio, davanti possiamo giocare anche a quattro, dipende dal momento della partita».
Medel preferisce la difesa – «Io e Gary ne abbiamo già parlato: per me può giocare in entrambi i sistemi di gioco, sia a centrocampo che in difesa».
Nessuno in difficoltà – «A livello calcistico non vedo elementi più indietro di altri, credo però che tutti possiamo migliorare nell’interpretazione delle situazioni. Alcuni in particolare possono crescere ancora, perché hanno ampi margini di miglioramento».
Impegno e condizione fisica – «Lo spirito di sacrificio e alla base del calcio e in particolare del calcio moderno, e qui non manca. Sansone? Lo sto vedendo bene, se partirà titolare darà sicuramente il massimo. Invece Barrow, purtroppo, è indisponibile».
Moro e Ferguson scalpitano – «Sia Nikola che Lewis si stanno allenando molto bene, le impressioni sono positive e avranno il loro spazio».
Coesistenza Arnautovic-Zirkzee e Medel-Schouten – «Tutti questi ragazzi possono giocare insieme, perché hanno le qualità fisiche e mentali per farlo. Molto dipenderà da come sceglieremo di giocare ma personalmente non vedo controindicazioni, la cosa fondamentale è dare sempre il massimo in entrambe le fasi».
Le parole di Ranieri – «Claudio è un allenatore che mi ha dato tanto, anche se solo per un breve periodo, e una persona per la quale ho solo parole di ringraziamento: sono orgoglioso di essere stato allenato da lui. La storia all’Inter è stata che io volevo andarmene e ne avevo parlato in privato col mister, quindi lui conosceva perfettamente il mio desiderio (proprio oggi Ranieri ha dichiarato: “All’Inter ‘mi rovinò’ Thiago Motta. Partimmo benissimo e tutto girava a meraviglia, poi a gennaio il nostro equilibratore volle andare al PSG. Eravamo d’accordo che sarebbe partito a fine stagione, ma lui cambiò idea e fece pressione sul presidente che lo accontentò”, ndr). Peraltro io sul campo non mi sentivo un equilibratore, semplicemente cercavo di fare del mio meglio per aiutare la squadra giorno dopo giorno. Oggi vedo che i miei giocatori danno sempre il massimo in allenamento, e questo permette a tutti di migliorarsi e a me di mettere in campo la squadra più adatta per ogni match».
Ali duttili – «Gli esterni che ho a disposizione possono giocare a piede invertito, ma se vogliamo aprire il gioco possono giocare anche sulla loro fascia: questa è una buona cosa perché ci permette di avere più soluzioni offensive».
Arnautovic come il vino – «Sono d’accordo, Marko è tra i migliori in Italia e in Europa, ma può ancora migliorare. Ad ogni modo sono convinto che l’attaccante sia lì per segnare, ma che il suo ruolo non comprenda solo il gol. Tutti quelli nella nostra rosa, da Arnautovic a Zirkzee, possono fare sempre meglio, perché il calcio non finisce con la rete: nel calcio moderno anche una semplice pressione in più sul difensore avversario o un movimento in profondità per aprire gli spazi sono elementi preziosi che aiutano la squadra ad esprimersi al meglio».
Lucumí ok – «Jhon è arrivato per ultimo ma sta bene, come detto possono essere tutti titolari tranne Musa. Abbiamo ancora l’allenamento di domani, dove io e il mio staff decideremo chi partirà dall’inizio a Torino».
Stadium, arma a doppio taglio – «Noi affronteremo la partita minuto per minuto, con grande concentrazione e attenzione, e sono sicuro che questo ci permetterà di alzare il livello, al di là del clima che circonderà la Juventus».