Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questo pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dall’allenatore rossoblù Thiago Motta a due giorni da Bologna-Udinese, gara valida per la 28^ giornata di Serie A 2022-2023 in programma domenica alle 12:30.
Duecento giorni di Bologna – «Sono stati intensi, belli, abbiamo affrontato ogni momento nel miglior modo possibile. Come ormai sapete sono abituato a pensare poco al futuro, mi godo il fatto che la squadra stia bene. Sono un perfezionista e non mi ritengo mai pienamente soddisfatto, dal mio arrivo abbiamo fatto cose buone ma altre vanno migliorate, dunque nel domani cercheremo di essere migliori rispetto a ieri: questa è la nostra filosofia».
Nazionali e non – «I ragazzi rimasti qui si sono allenati molto bene, abbiamo fatto tutto al massimo, concentrati per arrivare bene alla partita con l’Udinese. Anche i nazionali hanno fatto quello che dovevano, l’importante è che una volta rientrati ripartano sempre al top per farsi trovare pronti. Riguardo alle scelte di formazione per me non c’è differenza, ai miei occhi hanno tutti le stesse possibilità».
Sosta: più pro o contro? – «Ognuno la vede alla sua maniera, io non ho ragione di lamentarmi di nulla perché amo il mio mestiere: sono felice di poter venire qui ogni giorno a Casteldebole e lavorare per questo club, vedere i ragazzi e lo staff impegnarsi al massimo. Non mi lamento, devo solo da ringraziare perché faccio un lavoro che mi piace tantissimo».
Udinese tra squalifiche e infortuni – «L’Udinese gioca molto servendo direttamente le punte, sono abituati a lottare sulle seconde palle e arrivano coi centrocampisti e i ‘quinti’ per costruire e chiudere le azioni. Li conosciamo bene, se anche cambieranno qualcosa saremo comunque pronti a portare il match dalla nostra parte».
Armi a disposizione – «Loro hanno grande forza fisica, con importanti accelerazioni di svariati metri in velocità e in intensità, ma noi in fase di possesso sappiamo di poter fare belle cose e costruire una grande partita».
Gara spartiacque all’andata – «Fu molto difficile soprattutto nei primi venticinque minuti, lì abbiamo avuto un po’ di fortuna: se avessero effettivamente segnato il secondo gol sarebbe stato difficile cambiare la direzione della gara. Poi però abbiamo proseguito benissimo e finito il match alla grande, dopo averlo fatto girare dalla nostra parte».
Altro pienone al Dall’Ara – «Siamo contenti che la nostra gente continui a rispondere in questo modo, perché avere lo stadio pieno e pronto a sostenerci dall’inizio alla fine ci regala un grande entusiasmo».
Situazione infermeria – «Dominguez ha fatto tutto quello che doveva per tornare e anche di più, può dare una grossa mano alla squadra. Arnautovic e Cambiaso stanno recuperando dai rispettivi problemi, speriamo di averli con noi il prima possibile».
Sansone possibile centravanti – «Abbiamo anche Musa e Joshua ma sì, Nicola è un’idea: vedremo in base agli avversari e cercheremo di fare la scelta azzeccata, stiamo preparando la partita aspettandoci la miglior Udinese possibile. Sansone lo vedo meglio in zona centrale perché si muove bene, ha i tempi giusti per smarcarsi in profondità o andare incontro ai compagni, sa segnare… Lo preferisco lì piuttosto che esterno, ma può fare entrambi i ruoli ed è uno che gioca sempre al massimo, è rientrato molto bene dall’infortunio».
La ricetta per crescere – «Quanti anni ci vogliono per costruire un progetto di livello? Dipende, bisogna avere tutti una linea comune fin dall’inizio, così da capire dove si può arrivare: sinceramente non so se servano uno, due o tre anni, fondamentale dal mio punto di vista è porsi un obiettivo concreto, ognuno consapevole delle proprie responsabilità per aiutare e fare il massimo. Credo siano queste le basi per costruire un progetto solido e arrivare a risultati importanti».
Il futuro non è lontano – «Se è tempo per un incontro con Saputo in tema rinnovo? Non ancora, dobbiamo restare concentrati solo sull’Udinese. Che basi di crescita vedo in questo club? Come dicevo credo che l’obiettivo sia importante, ne parleremo e cercheremo di arrivare ad un consenso comune per far sì che tutto sia più facile. Comunque qui nel Bologna le basi le vedo, stiamo cercando di migliorare ciò che abbiamo già e poi al momento giusto decideremo insieme cosa mantenere e cosa cambiare».
Belle parole di Buffon – «Sono felice, posso solo ringraziare un giocatore e una persona fantastica, non dimentico che quando arrivai da oriundo in Nazionale lui mi aiutò tantissimo».
Sottovalutato in azzurro – «Quello che veniva detto da fuori sul mio conto non lo potevo controllare, potevo solo controllare le mie reazioni e risposte sul campo, come faccio ora davanti ai microfoni. Comunque non sta a me dirlo».
Pochi gol dai centravanti – «Non so il motivo… Per esempio nel PSG Under 19 avevo un attaccante del 2002, Kalimuendo (l’estate scorsa accostato anche al Bologna, ndr), che segnava tanto ma si sacrificava anche tanto per la squadra. Io guardo al calcio come alla vita: bisogna aiutarsi l’un altro, sapere cosa bisogna fare, prendersi delle responsabilità, dare a tutti le stesse opportunità. E in tal senso io provo a mettere tutti nelle condizioni di segnare, qui anche i difensori vogliono e possono farlo: l’attaccante è il nostro primo difensore e il difensore è il nostro primo attaccante, lo vediamo con Skorupski quando gioca bene il pallone da dietro. Comunque spero che anche le punte riprendano a segnare, perché è un loro compito stando più vicini alla porta avversaria ma anche perché se lo meritano, visto il costante supporto che danno alla squadra».