Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questo pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dall’allenatore rossoblù Thiago Motta a due giorni da Atalanta-Bologna, gara valida per la 27^ giornata di Serie A TIM in programma domenica alle 18.
Gasperini punto di riferimento – «Qualche elemento del calcio di Gasperini nel mio Bologna c’è, perché durante la stagione vissuta insieme al mister ho visto tante cose belle, specie nel modo di lavorare in allenamento: questa è la grande forza che hanno lui e la sua Atalanta. Mantenersi nelle zone alte della classifica è la cosa più difficile, e la costanza dimostrata anno dopo anno da Gasperini con l’Atalanta è ammirevole. E io sì, ho portato avanti alcuni concetti appresi quando ero un suo giocatore».
Occhi sulle squadre – «Domenica non giocheranno contro Gasperini e Motta, ma Atalanta e Bologna. Io cerco solo di aiutare i miei ragazzi a stare bene, così che possano sempre dare il massimo, perché i grandi protagonisti del calcio sono loro. Spareggio Champions? No, oggi non guardo assolutamente a quello. A Bergamo vedremo semplicemente all’opera due belle squadre, che peraltro adesso sono in gran forma».
Dea super impegnata – «L’Atalanta ha ormai raggiunto un livello altissimo e non si fa problemi a sfidare a San Siro una dopo l’altra due squadre costruite per vincere il campionato. Il Milan, quando spinge così, è difficile da affrontare per tutti e quindi ci sta di soffrire, così come è complicato ritrovarsi in svantaggio contro una corazzata come l’Inter. Ma attenzione, l’Atalanta è forte e sta bene».
Saelemaekers ok – «Alexis bene come tutti gli altri, ha recuperato dal problema alla caviglia e ha già svolto alcuni allenamenti col gruppo, per domenica è disponibile».
Castro, buon impatto – «Sono contento degli allenamenti che ho visto finora, è ancora presto ma Santiago si sta inserendo molto bene, è propositivo e ha tanta voglia di fare. Ora dovrà dare continuità: se continua così può avere un grande futuro».
Lautaro? No, solo Castro – «Ognuno ha le proprie caratteristiche e io non amo fare paragoni, e non conviene neanche a lui: li lasciamo a voi (sorride, ndr). Castro è Castro, un ragazzo giovane con grande fame e voglia di dimostrare il proprio valore. L’ambientamento degli argentini in Italia? Io ne ho conosciuti diversi e non c’è una regola fissa, alcuni hanno bisogno di più tempo per adattarsi sia in campo che fuori, spero per lui che ci riesca il prima possibile. Ripeto: sono soddisfatto degli allenamenti che sto vedendo, pieni di voglia di correre, aiutare i compagni, segnare e difendere».
Zirkzee in Nazionale maggiore – «Sono felicissimo per Joshua, se lo merita al 200% per quello che ha dimostrato fino ad oggi. Deve prendere questo ulteriore passo con naturalezza, continuando a lavorare nella stessa maniera».
Peculiarità dell’Atalanta – «Parliamo di una delle squadre più forti del campionato. Tirano e segnano tanto da fuori perché hanno giocatori molto bravi in tal senso, come Koopmeiners, e arrivano spesso al cross portando tanti giocatori in area: in questo momento è difficile difendere sull’inserimento dei loro ‘quinti’. Nel corso delle stagioni non hanno cambiato moltissimo in termini di gioco, sono sempre stati così e hanno saputo portare in campo la mentalità di Gasperini: sono arrivati in alto con merito e ci sono rimasti».
Una vittoria sofferta – «Nel match d’andata abbiamo fatto molto bene, pur soffrendo nelle transizioni: del resto l’Atalanta, che sia alta o bassa, non ti lascia giocare e quando recupera palla riparte a gran velocità. Dovremo sfruttare i nostri punti di forza e limitare le situazioni che favoriscono i nostri avversari: loro, ad esempio, creano spesso occasioni da gol partendo dai falli laterali, sono una squadra davvero completa».
Lucumí terzino all’andata – «Quando devo fare una scelta prendo in considerazione tutto: il nostro momento, lo stato di forma dei giocatori, la forza e le caratteristiche della squadra avversaria e così via. Jhon, come detto, può giocare anche da terzino o da centrocampista, sicuramente entrerà negli undici migliori per affrontare l’Atalanta».
Modello Bologna – «Lavoriamo al massimo ogni giorno per guadagnarci il rispetto e l’ammirazione di chi ci guarda e ci affronta: dobbiamo continuare così, sia in allenamento che in partita. Gli elogi non li controlliamo, sono fattori esterni che non devono condizionare il nostro modo di vivere, prepararci ed affrontare le varie situazioni».
Fabbian vs Aebischer – «Entrambi sanno garantire l’equilibrio richiesto, Michel l’ha sempre fatto perché è un giocatore esperto, disponibile e molto intelligente. Giovanni è un ragazzo giovane e ha caratteristiche diverse, ma sta diventando molto completo. All’inizio poteva avere qualche difficoltà nel nostro gioco, ora si trova più a suo agio soprattutto in fase di possesso. Ha senso del gol, tempi d’inserimento, forza fisica e generosità, inoltre ha un talento particolare: capisce benissimo quand’è il momento giusto per attaccare lo spazio».
Transizioni positive e negative – «Esistono dei momenti non facili da controllare in transizione positiva e negativa, sia per i ragazzi sul campo che per noi dello staff da fuori. Ci sono frangenti in cui le transizioni vanno fatte bene, soprattutto contro squadre come il Verona che comunque ha creato occasioni. Stesso discorso per l’Atalanta, che una volta recuperata palla ti attacca molto rapidamente».
Crescita costante – «Tutti possono sempre fare sempre meglio, il calcio è un gioco di squadra e ciascuno dei componenti deve mettere al servizio del gruppo la propria versione migliore: se ognuno pensa solo a se stesso il collettivo non gira bene, e per fortuna qui non è così. L’importante è rispettare certe regole e, attraverso di esse, continuare a crescere e a dimostrare le proprie capacità».
Percassi contro gli arbitri – «Le parole pronunciate da Percassi mercoledì non mi preoccupano: domenica noi, l’Atalanta e la squadra arbitrale cercheremo di fare del nostro meglio. Se poi vogliamo parlare di credito, dopo quanto accaduto finora il Bologna ne ha per altri dieci anni… Adesso però non è il caso di lamentarsi, bisogna solo continuare a lavorare, rispettare il gioco e pensare alla prossima sfida».
Tutte le partite sono uguali – «Per me una squadra vuole vincere sempre: dalle amichevoli precampionato fino alle gare ufficiali, passando per le partitelle in allenamento. L’unica cosa che conta adesso è che i miei ragazzi stanno molto bene, sono tutti disponibili e pronti, all’appello manca solo Adama (Soumaoro, ndr): affronteremo l’Atalanta al massimo».