Zerocinquantuno

Odgaard: “Ho colto al volo l’opportunità Bologna, la concorrenza è positiva. Davanti gioco in più ruoli, Motta mi ha detto cosa si aspetta”

Odgaard: "Ho colto al volo l'opportunità Bologna, la concorrenza è positiva. Davanti gioco in più ruoli, Motta mi ha detto cosa si aspetta"

Ph. zerocinquantuno.it

Tempo di Lettura: 3 minuti

Questo pomeriggio a Casteldebole si è svolta la presentazione ufficiale di Jens Odgaard, terzo acquisto del Bologna nel calciomercato di gennaio dopo Mihajlo Ilic e Santiago Castro. Il duttile attaccante classe 1999, prelevato in prestito con diritto di riscatto dall’AZ Alkmaar, conosce già il calcio italiano per via dei suoi trascorsi con le maglie di Inter, Sassuolo e Pescara, e nel gruppo guidato da Thiago Motta ha ritrovato gli ex compagni Sam Beukema e Jesper Karlsson, tutti fattori che dovrebbe velocizzare il suo ambientamento. Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni del nuovo numero 21 felsineo, anticipate da quelle dell’a.d. Claudio Fenucci.

Introduzione di Fenucci – «Jens è uno degli arrivi del mercato di gennaio, un mercato in cui abbiamo investito tanto, insieme al Napoli siamo il club che ha speso di più. Questi giocatori sono rinforzi per il presente e il futuro, investimenti importanti per dare alla squadra altre risorse utili ad inseguire quello che, per noi e i nostri tifosi, è un sogno».

Una scelta convinta – «L’interessamento del Bologna mi ha sempre attratto e interessato, avevo già in testa da tempo questa squadra e non appena mi è capitata l’opportunità di venire qui l’ho colta al volo».

Beukema, ottimi consigli – «Ho parlato spesso con Sam, siamo amici. Lui si è sempre detto felice del suo trasferimento: mi ha raccontato di essersi trovato molto bene fin da subito, e mi ha confermato che Bologna è un bel posto dove vivere e che sarei arrivato in un bel gruppo di lavoro».

Di nuovo in Italia – «Sono qui per migliorarmi giorno dopo giorno e darò sempre il massimo. Rispetto al mio precedente periodo in Italia (con Inter, Sassuolo e poi Pescara, ndr) credo di essere cresciuto molto, come detto ho deciso di tornare perché ritengo che il Bologna sia per me una grande opportunità».

Tanta concorrenza – «Avere un gruppo forte è sicuramente un vantaggio: si crea tanta competizione ma anche aiuto reciproco per tirare fuori il meglio di sé, crescere tutti insieme e arrivare agli obiettivi».

Primo approccio con Thiago – «La filosofia del mister è chiara: bisogna allenarsi al top per dimostrare di poter giocare titolari nel weekend. Motta è un grande allenatore e ha avuto un approccio molto diretto con me, mi ha detto nello specifico cosa si aspetta, e questo è molto importante per un giocatore».

Duttilità e disponibilità – «Le mie aspettative sono quelle di un ragazzo che vuole migliorare sempre di più. Mi considero un attaccante piuttosto flessibile, ultimamente ho giocato spesso ala ma posso fare il centravanti o anche il ‘numero 10’, starò senza problemi dove mi verrà richiesto».

Effetto Dall’Ara – «Le prime sensazioni allo stadio sono state davvero positive: sabato sera si respirava una bella energia, abbiamo effettuato una grande rimonta e i tifosi hanno giocato un ruolo determinante, sono sempre stati al nostro fianco».

Karlsson amico vero – «Io e Jesper abbiamo un ottimo rapporto sia dentro che fuori dal campo, sono felice di ritrovarlo come compagno di squadra e sapere di poter contare sul suo sostegno, lo stesso che io posso dare a lui».

‘Dinho’ l’ispirazione – «Adesso guardo all’opera i top mondiali e cerco di carpire qualche trucco, ma da ragazzino il mio idolo era Ronaldinho: la mia generazione è cresciuta guardando i video delle sue magie su YouTube».

Fuori dal campo – «Gli studi li avevo iniziati ma poi, già in età abbastanza giovane, mi sono dovuto fermare per fare il calciatore professionista a tempo pieno».

Amore rossoblù – «Qui la passione per il calcio si avverte chiaramente: mi ha colpito girare per la città e vedere bandiere e i simboli del club praticamente ovunque, è una cosa molto speciale e positiva».

AZ fucina di talenti – «Credo che il segreto stia soprattutto nella filosofia di calcio che viene trasmessa ai ragazzi: tenere il più possibile la palla e giocarla con qualità e personalità. È la stessa cosa che ho ritrovato qui con Motta, ci sono parecchie similitudini».