Conferenza stampa al centro tecnico federale di Coverciano, questo pomeriggio, per i tre volti nuovi della Nazionale: Riccardo Orsolini, Gaetano Castrovilli e Andrea Cistana. Di seguito, tutte le dichiarazioni rilasciate dall’attaccante del Bologna, che ha toccato diversi temi:
Grande chance – «Questa per me è un’opportunità incredibile, cercherò di sfruttarla al meglio. Per me e per tutti ragazzi nuovi si tratta di un banco di prova importante, possiamo conoscere meglio l’ambiente azzurro e farci vedere dal mister e dai compagni. Speriamo solo che sia la prima di tante».
Rito di iniziazione – «Il gruppo ci ha fatto cantare dei pezzi che avevamo scelto in precedenza. Eravamo un po’ tesi e all’inizio è stato un po’ imbarazzante, poi però ci siamo sciolti e divertiti. Io ho cantato ’50 Special’ dei Lunapop».
Sinisa come un papà – «La mia crescita ha avuto un’impennata l’anno scorso, devo tantissimo a Mihajlovic. Al Bologna stiamo vivendo una situazione particolare, legata ovviamente alle condizioni di salute del mister: nelle ultime due settimane e mezzo non l’ho proprio sentito, sta affrontando un ciclo di cure pesante. Mi dispiace moltissimo, mi manca e adesso vorrei tanto parlare con lui, ricevere un consiglio e una parola di sostegno. Appena tornerò a Bologna voglio raccontargli questa fantastica esperienza».
Obiettivo Euro 2020 – «Sarebbe ipocrita dire che non ci penso affatto, tutti i giocatori presenti qui sognano di far parte della rosa per il prossimo Europeo. Non deve essere un’ossessione, ma una speranza e uno stimolo a fare sempre meglio certamente sì».
Linea verde – «Negli ultimi anni il calcio italiano è cambiato parecchio: prima era molto più difficile per un ragazzo debuttare, ora ci sono meno problemi. Questo è un aspetto positivo, dopo la delusione della mancata qualificazione al Mondiale c’è stato uno scossone che ha fatto riscoprire il valore dei giovani».
‘Orso’ uno di noi – «Questo è un gruppo straordinario, l’ho notato appena ho varcato i cancelli di Coverciano. All’inizio avevo un po’ di timore ed ero titubante, non conoscendo tutti personalmente, ma sono stato messo a mio agio e mi sono subito sentito parte integrante della squadra».
Azzurri e rossoblù – «Questa Nazionale gioca molto bene, inoltre ha dei principi simili a quelli del Bologna, cosa che per me può rappresentare un piccolo vantaggio».
Esperienza in Under 21 – «L’Europeo dell’anno scorso, sebbene non sia andato come ci aspettavamo, mi è servito per capire meglio il calcio a livello internazionale. Giocare in casa è una spinta in più, ma può essere un’arma a doppio taglio: bisogna essere bravi a rimanere sempre concentrati».
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