La prima presentazione ufficiale della stagione 2020-2021, andata in scena oggi pomeriggio nel ritiro di Pinzolo, ha visto come protagonista Emanuel Vignato, fantasista acquistato dal Chievo lo scorso gennaio e poi lasciato altri sei mesi in prestito al club gialloblù. Sul suo talento, ritenuto tra i più luminosi d’Europa, il Bologna conta moltissimo, e il ragazzo italo-brasiliano classe 2000 sembra avere la personalità giusta per affrontare questa nuova importante avventura. Ecco le sue dichiarazioni:
Impatto con la nuova realtà – «Mi sto ambientando, conoscevo già Bani e Corbo e ora sto imparando a conoscere meglio anche tutti gli altri. In questi primi giorni di preparazione sto svolgendo allenamenti più incentrati su corsa e intensità rispetto a quelli a cui ero abituato».
‘Sponsor’ di spessore – «Sono molto contento di essere a Bologna, per la mia carriera rappresenta un bel salto di qualità ed è stata la scelta migliore che potessi fare. In più Giaccherini e Meggiorini, miei ex compagni al Chievo che hanno giocato qui, mi hanno parlato benissimo sia del club che della città».
Sinisa e lo staff – «Finora nelle partitelle ho giocato in tutti i ruoli dell’attacco, da destra a sinistra, lo staff non mi sta chiedendo cose specifiche. Mihajlovic? Quando ho giocato contro il Bologna stazionavo nella fascia vicino alla sua panchina: è sicuramente un allenatore che si fa sentire, e io sono pronto a imparare tanto da lui».
L’uomo giusto al posto giusto – «Il gioco del Bologna è molto incentrato sul possesso e la circolazione di palla, cosa che a me piace. Da quando ho firmato ho fatto in modo di seguire più partite possibili, e trovo che la filosofia di gioco mi si addica particolarmente».
Punti di riferimento – «Ci sono vari giocatori che mi piacciono e dai quali traggo ispirazione, se dovessi fare un paio di nomi direi Coutinho e Neymar».
Sul finire della conferenza stampa, il d.s. rossoblù Riccardo Bigon ha commentato così l’acquisto di Vignato: «La Serie B la seguiamo tanto, con gli scout che vanno direttamente sui campi, chiaramente essendo in Italia è molto semplice. Lui è sempre stato senza ombra di dubbio uno dei talenti giovani più importanti della categoria, quindi è venuto abbastanza naturale seguirlo. Per caratteristiche tecniche pensiamo si sposi bene con la nostra idea di calcio, ecci perché lo abbiamo preso. Non è stato complicato: sin da subito il nostro interesse ha trovato l’apertura di Emanuel, quindi tutto è filato abbastanza liscio, non ci sono stati problemi. È uno di quei tasselli che dobbiamo costruirci in casa, cioè trovarli, farli crescere e svilupparli per avere nel futuro una squadra sempre più forte».