Ingaggiato dal Bologna per far fronte all’emergenza venutasi a creare in zona mediana, Nicolas Viola è stato ufficialmente presentato questa mattina a Casteldebole. Come confermato dal d.s. Riccardo Bigon, che lo conosce fin dai tempi della Reggina, l’ex centrocampista e capitano del Benevento ha firmato per un anno con rinnovo automatico per un’altra stagione al verificarsi di determinate condizioni. Look tutt’altro che banale, mancino vellutato, calciatore e studente, il calabrese classe 1989 era rimasto svincolato e si trova ora per le mani (o meglio tra i piedi) una bella occasione, senza dubbio la più importante della sua carriera. Ecco le dichiarazioni rilasciate dal nuovo numero 14 rossoblù in conferenza stampa:
In cerca della forma migliore – «In questi ultimi mesi mi sono allenato da solo con un trainer personale, cercando di lavorare il meglio possibile. Sul piano fisico sto abbastanza bene, per tornare al 100% penso che ci vorrà un po’ di tempo e i preparatori mi valuteranno passo dopo passo. Arrivo in una società sana, con blasone e strutture all’avanguardia: sono molto contento di iniziare».
Dal 10 al 14 – «Il numero 14 l’ho già indossato al primo anno di Serie A col Benevento, inoltre rappresenta alcuni grandi calciatori del passato. Era libero e così l’ho preso, ne sono felice».
Magia al Dall’Ara – «Arrivavo da un momento piuttosto travagliato, quel gol di tacco a Bologna mi ha permesso di ritrovare fiducia, ritmo e continuità».
Talento sottovalutato – «Considero questa opportunità un punto di partenza e non di arrivo. In carriera ho fatto parecchia Serie B anche per scelta, adesso potevo tornarci ma appena si è presentata questa grande occasione l’ho colta al volo».
Voglia di riscatto – «Ho 32 anni, credo in me stesso e ho la maturità giusta per capire cosa voglio nel mio percorso calcistico. Fin qui penso di non aver dimostrato a pieno le mie qualità, così ho aspettato una squadra di livello per potermi esprimere al massimo. Sono fermo da un po’ e rimanere senza squadra non è bello, perché non vivi lo spogliatoio, ma non volevo lasciare l’Italia col rammarico di non poter esprimere tutto il mio valore».
Feeling con Sinisa – «Mihajlovic l’ho già incontrato e ci ho parlato un po’, lui è un tipo molto schietto e diretto e questi sono i rapporti che preferisco».
Posizione in campo – «Ho fatto tante volte il play davanti alla difesa ma anche la mezzala, e ho pure giocato da interno in un centrocampo a due. Ma ovviamente sono a completa disposizione del mister».
Specialista dei calci da fermo – «Credo di essere arrivato nel posto giusto, visto che Mihajlovic da questo punto di vista mi può insegnare tantissimo. Sono qui per ripagare la fiducia del club, che come detto mi ha dato una chance davvero importante».
Un bel gruppo – «Conoscevo già De Silvestri, avendo giocato insieme a lui nelle Nazionali giovanili. Ma ho già avuto modo di capire che questo gruppo è composto da ragazzi fantastici, mi troverò bene».
L’importanza dello studio – «Gli studi sono stati di grande aiuto per la mia maturazione, mi mancano sette esami alla laurea in Psicologia e continuo ad impegnarmi. Chiaramente il mio primo pensiero è il calcio, ma adesso dare gli esami è un po’ più semplice perché si possono svolgere anche online».