Durante la Conferenza Stato-Regioni svoltasi oggi, il sottosegretario allo sport Valentina Vezzali ha presentato un nuovo protocollo finalizzato a ridurre la discrezionalità delle ASL e a consentire una gestione uniforme dei casi di positività al COVID nei campionati degli sport di squadra. Ecco, relativamente al calcio, i punti chiave del documento, che è stato approvato dalla Conferenza ma dovrà ora passare al vaglio del Comitato tecnico-scientifico:
- una partita sarà rinviata se risulteranno positivi più del 35% degli atleti di una squadra (ad esempio, su una rosa di 33-34 elementi, con 11 positivi si potrebbe giocare e con 12 no);
- nel conteggio non sono presi in considerazione i ragazzi della Primavera: per ‘gruppo squadra’ si intendono solo gli atleti della Prima;
- confermata la ‘quarantena soft’: in caso di contatto stretto con un positivo sarà possibile continuare a giocare e ad allenarsi regolarmente, con test continui per 5 giorni e obbligo di mascherina FFP2 quando non si effettua l’attività fisica, indipendentemente dallo stato vaccinale.
Molto soddisfatto il presidente della FIGC Gabriele Gravina, che ha commentato così la notizia dell’approvazione: «Questo protocollo è frutto dell’ottimo lavoro svolto con le tutte le Istituzioni, in particolare col Governo, grazie ad una collaborazione in cui da sempre si riconosce la nostra Federazione. Il calcio ha bisogno di dialogo, di regole chiare e di responsabilità, e il nuovo protocollo nasce su queste basi. Auspico che anche il CTS riconosca l’impegno e gli sforzi quotidiani del nostro movimento per la tutela della salute».
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