Calafiori: “Arrivare in Nazionale maggiore è un obiettivo. La Champions col Bologna? Ormai siamo a marzo, perché non realizzare il sogno?”
Questo pomeriggio Riccardo Calafiori, difensore classe 2002 del Bologna che sta disputando una stagione davvero magnifica, ha parlato in conferenza stampa nel ritiro dell’Italia Under 21 a Cesenatico, dove gli azzurrini stanno preparando le gare di qualificazione a Euro 2025 contro Lettonia (venerdì 22 a Cesena) e Turchia (martedì 26 a Ferrara). Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciare dal numero 33 rossoblù.
Nuovo ruolo, nuova vita – «Quello che ho imparato in questi mesi trascorsi a Bologna non l’avevo mai provato prima. Ma una volta che conosci meglio i compagni di squadra e ti abitui viene tutto naturale».
Presto da Spalletti – «Le parole del c.t. Spalletti mi hanno molto piacere, anche perché la Nazionale maggiore è uno dei miei obiettivi. Sogno di arrivarci e cerco di lavorare per quello, ma con tranquillità: quando arriverà, se arriverà, sarò contentissimo. L’esperienza in Svizzera, nata un po’ per necessità e un po’ per decisione mia, mi ha tenuto lontano dai riflettori e mi ha cambiato parecchio, facendomi crescere anche per via della lontananza da casa. Il segreto? Vivere con serenità, continuando a impegnarmi come sto facendo anche ora in vista di queste partite fondamentali per il nostro cammino di qualificazione all’Europeo».
All’inferno e ritorno – «Riguardo spesso i ricordi del periodo della riabilitazione, il tempo passato in America. Penso che sia tutto collegato: senza quei momenti brutti non avrei vissuto questi momenti belli. La famiglia mi è stata vicina e continua a esserlo anche a distanza: quell’infortunio mi ha aiutato e, dopo anni, mi suscita emozioni positive e mi dà energia per guardare avanti».
Super Bologna – «Siamo molto giovani ma con alcuni elementi di esperienza. L’unione che abbiamo fuori dal campo si vede anche quando giochiamo: ho vissuto diversi gruppi, ma questo è uno dei migliori. La Champions? Guardiamo partita per partita, non è un caso esserci ritrovati qui. Ormai siamo a marzo, perché non realizzare questo sogno?».
Legame giallorosso – «Sento spesso i miei ex compagni della Roma, me la stanno tirando (sorride, ndr). Diciamo che se in Champions ci andassero sia la quarta che la quinta classificata saremmo tutti felici. Il fatto di essere andato via da Roma fa parte delle cose che possono succedere, ero dispiaciuto ma non ce l’ho mai avuta con la società. Se guardiamo il mio percorso successivo, è andata bene così. De Rossi? Lo sto sentendo meno, anche perché in queste settimane ha molto da fare…».
Un centrale strepitoso – «Un giorno Motta mi ha parlato dell’idea di farmi giocare da centrale e non da terzino. In seguito l’infortunio di Lucumí mi ha portato ad avere spazio, io sono rimasto tranquillo e sicuro che le cose sarebbero andate bene: così è stato. Stesso ruolo anche in Nazionale? Dovrò solo ricordarmi che gli allenatori e i meccanismi sono diversi, così come le richieste».
Foto: Getty Images (via OneFootball)