«Avremo una delle cittadelle dello sport più belle d’Italia. Certo, si tratta di un restyling un po’ costoso (il Bologna investirà almeno 100 milioni, altri 40 li metterà il Comune, ndr), ma al termine dell’iter ci ritroveremo con l’unico stadio al mondo protetto dall’UNESCO». Con tali parole, stamattina nella Sala Giunta di Palazzo d’Accursio, il sindaco Matteo Lepore ha annunciato l’unificazione dei progetti di ristrutturazione del Dall’Ara e creazione dell’impianto temporaneo in zona FICO-CAAB. «Aspettare qualche mese in più si è rivelato saggio – ha commentato Lepore –, negli ultimi due anni il costo dell’acciaio è cresciuto a dismisura e adesso speriamo che la fluttuazione delle materie prime dia vita ad un abbassamento dei costi. Ad ogni modo, mi fido della proprietà rossoblù e di Joey Saputo: i governi mutano e possono anche portare a importanti cambiamenti nell’erogazione del PNRR, ma questo progetto verrà realizzato a prescindere».
La capienza del nuovo Renato Dall’Ara sarà di 30.325 posti, con annesso riammodernamento di tutte le aree interne (dedicate ad attività commerciali e intrattenimento culturale), il recupero della cinta muraria storica e altre opere, tra cui i parcheggi coperti nell’area dell’Antistadio. «Durante l’estate – ha proseguito il sindaco – effettueremo interventi per spostare i pullman dei tifosi ospiti in un’altra posizione, meglio custodita, nella parte laterale di via dello Sport, al fine di ridurre al minimo i disagi causati dalla chiusura delle strade». I lavori sullo stadio, almeno questo è l’auspicio del primo cittadino, saranno completati tra la fine del mandato corrente e l’inizio di quello successivo: «Al Dall’Ara si arriverà prendendo il nuovo tram», ha aggiunto.
La squadra, nel corso dei due anni in cui il Dall’Ara sarà un cantiere, si trasferirà in zona FICO, più precisamente in via Francesco Fantoni, e disputerà le partite interne in una nuova arena da 16.425 posti (con 2.700 posti auto). Come noto, le altre alternative per lo stadio provvisorio erano cinque, ovvero Ferrara, Modena, Parma, Ravenna e Reggio Emilia, tutte eliminate per svariate motivazioni: «Rimanere qui a Bologna è l’opzione più costosa ma anche la migliore, perché evita disagi ai tifosi», ha sottolineato Lepore. L’impianto verrà dato in gestione al BFC per dieci anni, e dopo il ritorno ‘a casa’ della Prima Squadra sarà ridotto a 3.000 posti per ospitare le formazioni femminili e la Primavera rossoblù. Non vanno inoltre dimenticati gli ulteriori 4 milioni di investimenti, tramite PNRR, sull’Antistadio di via Andrea Costa, struttura che verrà totalmente rigenerata con pista d’atletica a otto corsie, nuova tribuna e riconfigurazione degli immobili: «L’impianto verrà omologato per le competizioni nazionali e internazionali», la specifica del sindaco.
Da oggi, 30 luglio, iniziano i quattro mesi di verifica dei materiali tecnici e contrattuali per la messa a gara. Tale gara durerà due mesi, quindi il Consiglio comunale sarà chiamato a redigere il piano urbanistico generale (altri due mesi). Una volta assegnati i lavori, serviranno dai sei agli otto mesi per la realizzazione dell’arena temporanea. «L’aspetto più complesso lo individuo nelle strade d’accesso, che al momento non ci sono», ha affermato Lepore, prima della chiosa affidata all’a.d. del Bologna Claudio Fenucci. «Una volta che lo stadio temporaneo sarà pronto, la squadra potrà subito spostarsi. Se ad inizio stagione o a campionato in corso lo deciderà la società in accordo con la Lega Calcio».
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