De Silvestri: “Il mio addio al calcio sarà a Bologna, non con un’altra maglia. Amo questi colori e questa città, qua ho comprato casa”
«Ho comprato casa a Bologna, a luglio diventerò padre e voglio chiudere la carriera qui, ormai questi colori e questa città li sento addosso». Più chiaro di così non poteva essere Lorenzo De Silvestri, dal 2020 uno dei leader indiscussi del BFC, ospite ieri della prima serata di Tutto esaurito – Il 1° festival dello stress, rassegna ideata e condotta da Emilio Marrese con la partecipazione dello psicanalista Stefano Bolognini.
Davanti ad una platea di tifosi e gente comune, in un Cinema Bellinzona pienissimo, De Silvestri si è raccontato a tutto tondo, rivelando alcuni segreti personali: «A 24 anni volevo smetterla col calcio – ha esordito il capitano rossoblù –. Ho passato un momento difficile, non capivo perché non riuscissi più a migliorarmi e perché venivo messo ai margini, ero arrivato persino a piangere nel bagno degli spogliatoi. Sono stati i miei più cari amici a tirarmi su e a dirmi: “Tu stai vivendo il nostro sogno, non puoi mollare”».
«Un altro momento non facile – ha svelato ‘Lollo’ parlando del recente passato – è stato quando mi è stato comunicato che non avrei fatto parte della lista Champions. Ci sono rimasto molto male, Italiano se n’è accorto e ha voluto subito chiarire: l’ho apprezzato molto. Poi mi sono detto che se avessi continuato a risentirmi per questa scelta non sarei mai stato me stesso, o meglio il me stesso che mi piace essere. E così sono tornato quello di sempre, un calciatore che si mette al servizio della squadra, dell’allenatore, di tutti. Perché alla fine quello che dai ti torna indietro».
In conclusione, sempre a cuore aperto, De Silvestri ha affrontato il tema del ritiro dal calcio: «Spero di giocare ancora, anche se l’addio al calcio me lo sto già immaginando, com’è logico che sia a quasi 37 anni. Non sarà un momento semplice ma di sicuro avverrà qui a Bologna e non con un’altra maglia: amo questi colori e amo la città. Sarà un piacere e un onore, in seguito, se avrò la possibilità di lavorare per la società».
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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)