Questa mattina Marco Di Vaio è stato intervistato da Radio TV Serie A e ha toccato tutti i principali temi d’attualità in casa Bologna. Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate dal direttore sportivo rossoblù.
Gioia e concentrazione – «Siamo contenti di quello che la squadra sta facendo, ma il pensiero va già alla partita di mercoledì con l’Inter in Coppa Italia. Vogliamo proseguire questo nostro percorso di crescita, siamo molto soddisfatti dei ragazzi e puntiamo a continuare così: ora ci aspettano due sfide importanti contro altre due grandi squadre, i nerazzurri e l’Atalanta».
Da Mihajlovic a Motta – «La costruzione di questo progetto credo sia partita con Mihajlovic e la salvezza del 2019, poi purtroppo Sinisa non ha potuto approfittare a pieno di quel nuovo ciclo perché si è palesata la malattia. L’anno scorso siamo arrivati alla separazione e in Thiago Motta abbiamo trovato un allenatore che propone un ottimo calcio e ci sta aiutando a perseguire i nostri obiettivi».
Un predestinato in panchina – «Thiago è un allenatore con una visione del calcio fatta di palleggio e dominio del possesso, come si è visto anche ieri contro la Roma, inoltre c’è una grande organizzazione difensiva e i ritmi rimangono sempre alti, perché negli allenamenti richiede tanta intensità».
Nessuno escluso – «La forza principale del mister è che riesce a rendere partecipe tutto il gruppo, in estate avevamo parlato molto di come allestire la squadra e lui ci aveva chiesto due giocatori importanti per ruolo. Ieri, ad esempio, ha dato un’occasione anche a Ravaglia: Thiago valuta attentamente la settimana di lavoro per fare le sue scelte di formazione, e agendo così riesce ad alzare il livello di tutti».
Sartori & Co. – «Noi dell’area tecnica guardiamo tantissime partite, cerchiamo di valorizzare i giovani, coinvolgiamo l’allenatore sul mercato e abbiamo numerosi scout in giro per il mondo: non c’è niente di rivoluzionario rispetto ad altri. Il nostro lavoro dura tutto l’anno sia in video che osservando i giocatori dal vivo, con l’intento di inserire in rosa elementi il più possibile affini alle idee di Motta».
Zirkzee sempre meglio – «Credo che il segreto, per così dire, sia stata la partenza di Arnautovic. Il talento di Joshua era evidente, veniva fuori in ogni allenamento, ma il ragazzo non riusciva a trovare continuità: l’avevamo preso per giocare in coppia con Marko, ma l’esonero di Sinisa e il successivo cambio di modulo ci hanno portato a giocare con una sola punta. Quando a fine agosto Arnautovic è stato ceduto, Zirkzee ha fatto un clic mentale ed è via via diventato l’attaccante centrale che vuole Motta».
Foto: legaseriea.it