Quest’oggi a Valles, nell’ultimo giorno di ritiro in Val Pusteria prima dell’amichevole di domani pomeriggio a Rovereto contro il Palermo, ha parlato l’a.d. rossoblù Claudio Fenucci, offrendo ai giornalisti presenti un’ampia panoramica su tutto quello che sta accadendo dentro e fuori dal Bologna. Di seguito, suddivise per argomenti principali, le sue dichiarazioni.
Mercato difficile per tutti – «È un mercato complesso, con poche trattative, il sistema calcio post pandemia vive una situazione finanziaria difficile e tanti club devono vendere prima di comprare. Noi andiamo avanti col nostro programma di rafforzamento, che fin qui ci ha portato a riscattare Posch e Moro e ad acquistare Beukema ed El Azzouzi».
Ipotesi Bernardeschi – «In realtà non è una vera e propria trattativa, semplicemente Bernardeschi attraverso il suo agente ha aperto alla possibilità di tornare in Europa e adesso è una questione fra lui e il Toronto FC: se trovasse le condizioni per uscire in prestito saremmo molto contenti di averlo, come credo altre squadre in Italia. Ma appunto è una situazione che riguarda lui e il suo club, non sta a me parlarne».
Stadio temporaneo, ecco il progetto – «Consegnando il progetto definitivo dello stadio temporaneo abbiamo compiuto un ulteriore passo sul cammino che ci porterà alla riqualificazione del Dall’Ara, ora i due percorsi sono allineati e si può procedere alla chiusura della fase di conferenza dei servizi nei tempi tecnici che deciderà anche il Comune. Tenere in città la squadra è stata una scelta onerosa ma necessaria per non perdere il legame coi tifosi andando a giocare via, la location è a mio avviso ideale perché consentirà di gestire facilmente i flussi di traffico senza dover consumare nuovo suolo per i parcheggi, e offrirà al pubblico servizi e intrattenimento tramite il parco di FICO. Ora, come detto, attendiamo la chiusura della conferenza dei servizi per poi procedere con la gara di assegnazione dei lavori, in modo che la prossima estate possano partire i lavori dell’impianto temporaneo».
Questione Dominguez-Orsolini – «Sicuramente c’è interesse per molti nostri giocatori. La situazione di Dominguez e Orsolini è particolare perché entrambi andranno in scadenza fra un anno, e riteniamo sia necessario rinnovare: è più facile parlare con l’agente di Riccardo che con quello di Nico, ma quest’ultimo in conferenza stampa ha comunque dichiarato che è contento di restare qua, ha ribadito un concetto importante che ci permette di tenere aperta la possibilità del prolungamento. Poi è chiaro che la volontà di rimanere può essere legata ad eventuali proposte, tutti hanno l’ambizione di giocare in Champions League, ma Nico è un perno importante e vorremmo tenerlo con noi».
Sistema calcio in affanno – «Avere la rosa al completo il prima possibile è un desiderio comune a tutti gli allenatori. Ad oggi, come abbiamo sempre detto, il nostro organico necessita di qualche innesto, ma bisogna valutare la compatibilità del mercato. Ripeto, siamo dentro uno scenario difficile, con poche risorse, diverse società anche all’estero sono sparite, la Spagna ad esempio è quasi totalmente assente sul mercato se si escludono i club di vertice, la Liga è oberata da 2,5 miliardi di debiti finanziari, una cifra quasi pari al suo fatturato. Ora la Saudi League sta fornendo un po’ di supporto finanziario in qualche mercato, è un progetto di investimenti da valutare a lungo termine ma oggi sta portando risorse fresche al sistema. Come vedete, sia in Italia che altrove la maggior parte delle società è ferma in attesa di cedere per poi rinforzarsi. Noi al momento, in termini di investimenti, siamo fra quelli che hanno comprato senza vendere, eravamo attorno ai 17,5 milioni ma aggiungendo l’operazione El Azzouzi superiamo quota 20».
Idee chiare sulla rosa – «Per Dominguez e Orsolini non c’è una deadline. Il mercato evolve in continuazione e può generare situazioni inaspettate, quindi si lavora cercando di avere un progetto: Sartori e Di Vaio stanno cercando giocatori per completare la squadra, poi vediamo quello che succede. Riteniamo che i ragazzi arrivati finora saranno sicuramente utili in ottica prossima stagione, mentre quelli che abbiamo riscattato erano già dei punti fermi».
Manca il terzino sinistro – «Ballo-Touré è una delle ipotesi che i dirigenti dell’area sportiva stanno valutando con attenzione, ma ce ne sono anche altre in quel ruolo».
Proposto il rinnovo a Motta – «Il prolungamento di contratto del mister interessa i tifosi ma non può avvenire tramite una trattativa mediatica. Abbiamo presentato un’offerta all’avvocato che lo segue e Thiago ci penserà, ma mi raccomando non stressatelo su questo argomento: adesso bisogna pensare all’importante campionato che ci aspetta, il rinnovo è un discorso tra noi e lui e saremo molto felici di annunciarlo se tutto si concluderà come speriamo. Motta ha svolto un grande lavoro in termini di identità, gioco ed entusiasmo, grazie anche all’impegno dei calciatori, e mi pare che qui in ritiro siamo sul sentiero dell’anno scorso: vogliamo continuare a proporre un calcio offensivo e divertente per rendere orgogliosa la nostra tifoseria».
Prima estate a Valles – «Ci tengo a ringraziare Valles per l’efficienza delle strutture e l’impeccabile organizzazione, abbiamo trovato spazi ampi e campi perfetti. E poi ci ha fatto piacere vedere così tanti tifosi al seguito della squadra, hanno potuto viverla da vicino stando a contatto con la natura, è stata l’ennesima manifestazione di un affetto enorme. In generale mi pare ci siano tutte le condizioni per tornare qui anche nei prossimi anni».
Saputo, interessi commerciali in Italia? – «Ovviamente non posso parlare a nome del Gruppo Saputo, non ho i titoli per farlo, posso solo spiegare com’è nata la sponsorizzazione. Si tratta di un legame sempre più forte tra la famiglia Saputo e il territorio bolognese: al momento non c’è alcun interesse di natura commerciale se non la visibilità e la presenza marcata, come avvenuto a Montreal per tanti anni, da qui questa ulteriore bella manifestazione di attaccamento. Nel tempo il Bologna ha lavorato per accrescere la visibilità del proprio brand, dall’ultimo anno di Serie A prima del nostro arrivo i ricavi commerciali sono triplicati: la maglia, le iniziative di comunicazione, lo star vicini al mondo Bologna, sono tutte cose che hanno interessato le aziende locali e non, e vogliamo continuare così. Speriamo che la presenza del marchio Saputo invogli altre società ad entrare in questo mondo: credo che il livello di organizzazione ed efficienza, il modo in cui facciamo le cose, possa essere interessante per le aziende che cercano un partner affidabile per quanto concerne la comunicazione sportiva».
Prima le uscite e poi altre entrate? – «Premesso sempre che il mercato è imprevedibile ed è difficile dire cosa succederà in futuro, noi ad oggi abbiamo fatto determinati investimenti e come tutte le società abbiamo un budget fissato col nostro azionista che rimane interno. Abbiamo inoltre lavorato per ridurre gli stipendi, cresciuti negli ultimi anni seguendo un progetto sportivo fondato su giocatori esperti che potessero condurci a risultati migliori, e alla fine nell’ultima stagione un risultato discreto è arrivato. Ma si tratta di un modello che per il calcio italiano non può più funzionare, lo ha detto lo stesso presidente Gravina: il calcio italiano perde circa 900 milioni di euro prima delle cessioni dei calciatori, prima quindi delle famose plusvalenze. Il costo del lavoro non solo qui ma anche in Europa è esploso, dunque in una situazione in cui le società hanno criticità portate dal post pandemia è necessario lavorare sugli stipendi. Per il resto, abbiamo un piano pluriennale tracciato col nostro azionista e cerchiamo di rispettarlo sempre. E, cosa importante, non dimentichiamo mai le dimensioni di fatturato del club, noi siamo una società che arriva a poco meno di 70 milioni di fatturato».
Chiacchierata con Motta – «Parlo sempre volentieri con Thiago, abbiamo un ottimo rapporto, stamattina gli ho chiesto un parere sul ritiro e sui ragazzi. Gli ultimi giorni sono sempre i più difficili perché si avvertono i carichi di lavoro nelle gambe, comunque si è detto molto contento per l’impegno profuso dalla squadra e il lavoro svolto».
Zaki finalmente libero – «Il fatto che Patrick sia tornato libero e possa rientrare in Italia è una bellissima notizia, a maggior ragione perché è un grande tifoso del Bologna, anche nei momenti più difficili ha sempre manifestato un grande amore nei confronti della città e della squadra. Lo aspettiamo allo stadio per una partita, o se vuole venirci a trovare a Casteldebole lo accoglieremo con un grande abbraccio, la cosa importante è che grazie al lavoro del Governo sarà presto di nuovo a Bologna».