Nel giorno del 110° compleanno del Bologna, a margine dell’inaugurazione ufficiale della mostra Atleti, cavalieri e goleador allestita a Villa delle Rose, l’amministratore delegato rossoblù Claudio Fenucci ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti, toccando diversi temi. Ecco le sue parole:
Questione stadio – «Tutte le grandi società diventano tali anche per motivi economici. Noi non saremo soggiogati dal fatturato ma cercheremo sicuramente di incrementare i ricavi, e quest’opera ci aiuterà. Il Dall’Ara, però, è anche e soprattutto la nostra casa, quindi è un dovere migliorarla per venire incontro ai tifosi rossoblù. Riguardo alle tempistiche posso dire che, a livello di autorizzazioni, i tempi legislativi ci consentono di procedere entro il 2021, quando scadrà il mandato dell’attuale amministrazione comunale».
Domenica arriva la Lazio – «È una sfida particolare e il primo pensiero va al nostro allenatore. Adesso la squadra gioca un bel calcio, com’era nelle nostre intenzioni, l’obiettivo è far bene in ogni partita e quello con la Lazio è un test importante. Il presidente Saputo arriverà in città nei prossimi giorni».
Gruppo solido – «Siamo incappati in qualche battuta d’arresto per via di episodi, ma la filosofia di gioco è rimasta intatta. Lo staff tecnico sta dando il massimo per sopperire alla mancanza fisica di Mihajlovic, e alla squadra viene richiesto uno sforzo in più: tutti si stanno impegnando in modo encomiabile».
Dominguez a gennaio? – «Nei prossimi mesi valuteremo il da farsi, il giocatore è nostro e su di lui prenderemo una decisione insieme a Bigon, Sabatini e Mihajlovic».
Mercato sostanzioso e ambizioso – «Al di là dei discorsi sul fatturato, in estate abbiamo fatto investimenti importanti, anche grazie all’arrivo dell’allenatore giusto. Ora chiediamo che non si pongano limiti soggettivi, ovvero che i giocatori credano fortemente nelle loro qualità».
Un altro Bologna – «Sono contento di vedere il Bologna andare in campo e giocare con l’atteggiamento tipico delle grandi squadre, adesso cerchiamo di vincere tutte le partite e questo è il punto importante. Quando lo facciamo a ritmi alti otteniamo anche risultati, se invece li abbassiamo facciamo un po’ più fatica».
Addio a Squinzi – «L’imprenditore non si discute, ma soprattutto la persona era di grandissimo spessore: è stato un brutto colpo. Questa scomparsa, assieme a quella di Giovanni Semeraro (patron del Lecce dal 1994 al 2011, ndr) avvenuta a luglio, mi colpisce molto».