Rientrato fra i convocati del Bologna a quasi duecento giorni di distanza dalla rottura del legamento crociato del ginocchio destro, avvenuta il 13 aprile nel match del Dall’Ara contro il Monza, questo pomeriggio Lewis Ferguson ha esternato le sue sensazioni ai microfoni di Bfc Tv. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate dal centrocampista e capitano rossoblù.
Uno stop doloroso – «Quella passata è stata una stagione fantastica, stavamo giocando veramente bene. Anch’io giocavo e mi sentivo bene, ma da un momento all’altro… Il mio ginocchio era instabile, avevo molto dolore, il dottore è venuto da me e mi ha detto che mi ero rotto il legamento crociato con interessamento del menisco, e che non avrei potuto giocare per sei mesi: mi è crollato il mondo addosso, ma questo è il calcio».
Compagni speciali – «Dopo l’operazione ricordo che era un giovedì sera e stavano trasmettendo una partita di Europa League, continuavo a chiedermi se sarei tornato a muovermi come quei giocatori. Ho avuto un po’ di paura, poi Sam e Dan (Beukema e Ndoye, ndr) sono venuti in ospedale a trovarmi, mi hanno fatto sorridere e mi sono sentito meglio. In seguito ‘Lollo’ e ‘Rava’ (De Silvestri e Ravaglia, ndr) sono venuti a casa mia, è stato bello: quando attraversi un momento di difficoltà, è fantastico avere dei ragazzi così al tuo fianco».
Tornerà il sereno – «Ci sono stati molti cambiamenti in estate, ovviamente i risultati ottenuti non sono quelli sperati ma sì, vedo comunque molte cose positive e i tifosi saranno di nuovo orgogliosi della squadra».
Tenacia nel DNA – «Voglio tornare al meglio della mia condizione, voglio provare le stesse sensazioni dell’anno scorso. Credo che questa sia la natura di noi calciatori scozzesi, abbiamo il desiderio e la volontà di vincere. È proprio la nostra mentalità: lavorare duro e lottare ogni giorno per crescere».