Il CTS conferma l’ok alla quarantena soft, ma Spadafora frena: “Serve un nuovo decreto o un emendamento”
Nel tardo pomeriggio, con un comunicato congiunto, FIGC e Lega Serie A hanno espresso la propria soddisfazione per la decisione del Comitato tecnico-scientifico del Governo di modificare il protocollo di garanzia (contagiato in isolamento, squadra in quarantena ma con possibilità di disputare le partite previo ulteriore tampone), al fine di favorire la ripresa e il completamento dei campionati: «Venute a conoscenza della decisione del CTS di modificare il protocollo gare per la ripresa in sicurezza delle competizioni professionistiche di calcio, la FIGC e Lega Serie A esprimono grande soddisfazione e ringraziano il ministro della salute Roberto Speranza e gli esperti dello stesso CTS per la professionalità, la sensibilità e la disponibilità dimostrate al fine di consentire lo svolgimento delle competizioni ufficiali. Parallelamente al miglioramento delle condizioni generali della curva epidemiologica nel nostro Paese, il mondo del calcio ha condiviso con le Istituzioni il percorso rigoroso e prudenziale dell’applicazione di tutte le procedure fino ad ora adottate auspicando tale modifica, così come proposto in una lettera della FIGC».
Manco a dirlo, però, in serata ci ha pensato Vincenzo Spadafora a riportare tutti coi piedi per terra. Il ministro dello sport, ospite del programma Porta a Porta su Rai 1, ha infatti spiegato che per ridurre la quarantena per gli sportivi professionisti sarà necessario un ulteriore passaggio formale: «Il CTS ha detto sì alle modifiche del protocollo a livello scientifico, ma bisogna cambiare la norma relativa ai 14 giorni di isolamento. O si fa un emendamento, oppure bisogna cambiarla nel prossimo decreto legge. Cercheremo di arrivarci il prima possibile, ma in entrambi i casi non credo possa entrare in vigore già dal 20 giugno». E quindi sabato, salvo miracoli, la Serie A ripartirà con lo spettro della quarantena lunga e di un nuovo stop ad aleggiare nell’aria, mentre la Serie B rischia di vedere rinviato il match Pordenone-Venezia dopo la positività al COVID-19 del difensore dei lagunari Felicioli.
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