L’ultimo saluto a Sinisa in una piazza gremita. Il cardinale Zuppi: “È stato capace di dare un’occasione a chi non l’aveva mai avuta”
Migliaia di persone erano presenti a Roma per dare l’ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic, il cui funerale si è tenuto oggi pomeriggio nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, in piazza della Repubblica. Tra queste tutto il Bologna capitanato dal presidente Joey Saputo, giunto appositamente dal Canada per il triste evento, e la Lazio guidata dal patron Claudio Lotito. Moltissimi i personaggi del mondo del calcio, dello sport e dello spettacolo, come ad esempio Bruno Conti, Francesco Totti, Daniele De Rossi, Gianluigi Donnarumma, Gianni Morandi e il presidente del CONI Giovanni Malagò. Non sono mancati neanche il ministro dello sport serbo Zoran Gajic, delegazioni della Federcalcio serba e della Stella Rossa di Belgrado, e diversi giocatori dell’ex Jugoslavia quali Vladimir Jugovic, Zoran Mirkovic, Robert Prosinecki, Slavisa Jokanovic, Gordan Petric e Zvominir Boban.
Il funerale è stato officiato dal cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, che durante la sua omelia si è espresso così: «Sinisa era un uomo ruvido, diretto, schietto, ma anche dolce e tenero. La famiglia era la sua squadra del cuore: voleva diventare vecchio con tanti nipoti, e per quella squadra dava tutto. Un guerriero che ha vinto con la dolcezza della fragilità, da considerare una porta, non un muro, perché la vera forza non è quella di sentirsi invincibili ma la capacità di rialzarsi. Voglio dire a tutte le persone di non abbattersi. Grazie Sinisa: il fischio finale per ogni credente è che con la morte si apre il secondo tempo della vita, spero tu stia bene».
Al termine della funzione, il feretro di Mihajlovic è stato portato fuori in spalla – tra gli altri – da Roberto Mancini, Lorenzo De Silvestri, Marko Arnautovic, Attilio Lombardo e Dejan Stankovic. Attorno ad esso una folla immensa che l’ha accolto con un lunghissimo applauso, il giusto omaggio ad un uomo che ha dato tanto al calcio ma non solo, un grande esempio di forza e dignità per chi sta combattendo contro la leucemia e altre terribili malattie. Citando nuovamente Zuppi, «è stato capace di dare un’occasione a chi non l’aveva mai avuta, ha regalato il coraggio agli altri».
Ciao Sinisa, per sempre uno di noi.
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Foto: bolognafc.it