Presente allo stadio Dall’Ara per Bologna-Inter, match che non si è giocato per la decisione dell’AUSL locale di impedire la partecipazione dei rossoblù ad aventi sportivi ufficiali fino al 9 gennaio, Beppe Marotta ha espresso la sua opinione in merito al caos generatosi nelle ultime ore. Ecco le dichiarazioni rilasciate dall’a.d. nerazzurro e consigliere federale della Lega Serie A ai microfoni di DAZN e Sky Sport:
Verso lo 0-3 a tavolino – «Al momento non abbiamo tutti gli elementi necessari per poter stilare una valutazione. Prendiamo atto del fatto che il Bologna era pronto a giocare e ha dovuto subire una decisione dell’ASL, che a sua volta ha preso questa decisione per tutelare la salute di un gruppo. Essendo ormai arrivati qui, vista la giornata poco sfruttabile dal punto di vista dell’allenamento canonico, ne abbiamo approfittato per svolgere almeno un po’ di attività fisica sul campo, portando a termine questa trasferta inutile».
Meno potere alle ASL – «Durante il Consiglio di Lega è stato rivisto il protocollo precedente, adattandolo alla situazione d’emergenza attuale, e a riguardo ci sarà un comunicato del presidente Dal Pino. Stiamo assistendo ad una situazione un po’ confusa, dove le ASL periferiche hanno, giustamente, il potere di decidere in autonomia, dipendendo dalle Regioni e non dal Ministero della Salute. Dunque succede che il Verona vada a La Spezia nonostante la positività di dieci elementi, mente altre squadre vengano bloccate con meno positivi. Ciò significa che dobbiamo creare un tavolo di confronto tra il mondo dello sport e il Governo, così da definire una volta per tutte un protocollo che sia autonomo rispetto alle decisioni delle ASL».
Terza dose obbligatoria – «Spero che in ambito sportivo venga resa obbligatoria la terza dose di vaccino, che copre il pericolo di subire dei danni gravi dal virus. A quel punto il rischio diventerebbe minimo, non si dovrebbe più procedere con la quarantena e lo svolgimento del campionato sarebbe molto più fluido. L’attuale scenario pandemico è estremamente incerto, quindi la mia soluzione è che intanto tutti gli atleti vengano sottoposti alla terza dose».
Mancato rinvio di 20^ e 21^ giornata – «La quarta ondata ci ha presi in contropiede, sia nella società civile che nello sport. Alcune leghe hanno modificato il calendario, altre no: rinviare le prime due giornate di ritorno avrebbe garantito una gestione più fluida, ma va anche considerata la compressione di un calendario al momento intasato fino a maggio, quindi senza varchi per inserire intere giornate di campionato».
Situazione gestita male – «Un po’ di autocritica va sicuramente fatta, anche se questa ondata ci ha travolti in modo repentino, con le positività tra i calciatori che sono aumentate nel giro di pochi giorni. C’erano di mezzo le festività, da regolamento dovevamo concedere qualche giorno di riposo ai nostri tesserati, che sono andati in luoghi più ‘spensierati’. Autocritica, quindi, ma senza dimenticare una situazione d’emergenza alla quale non eravamo preparati».
Rinvio finestra Nazionali a giugno – «È una delle valutazioni che dovremo necessariamente fare nei prossimi giorni».
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