Motta cittadino di Polesella, il paese del bisnonno: “Fiero di essere stato accolto da questa comunità, la porterò nel mondo con orgoglio”
Thiago Motta è ufficialmente cittadino onorario di Polesella, piccolo Comune in provincia di Rovigo che s’affaccia sulla riva sinistra del Po. Accompagnato da un folto seguito di tifosi locali (tra cui molti interisti), questo pomeriggio il tecnico rossoblù è stato accolto a Villa Morosini dal sindaco Leonardo Raito per ritirare la pergamena con la cittadinanza onoraria di Polesella, là dove nacque Fortunato Fogagnolo, uno dei tanti polesani partiti per il Sudamerica all’inizio del Novecento per fare fortuna oltreoceano. Fogagnolo, morto a San Paolo nel 1939, era infatti il bisnonno di Thiago, ed è stato grazie a lui se Motta ha potuto dimostrare di essere anche italiano, riuscendo così a disputare 30 gare in Nazionale dal 2011 al 2016, dopo averne giocate un paio col Brasile.
A Polesella vivono ancora gli ultimi discendenti del ramo Fogagnolo, i coniugi Mimma e Luciano, cugini alla lontana di Motta, che fino a qualche anno fa gestivano il Bar Cremlino, nella piazza principale del paese. «Sono emozionantissimo – ha dichiarato Luciano, 80 anni, parente alla lontana di Thiago –, a guardarci bene ci assomigliamo pure». Il papà dell’allenatore rossoblù aveva già fatto visita a Polesella più di dieci anni fa per ottenere i documenti del figlio, proprio ai tempi della Nazionale. Ora è toccato a Thiago fare il debutto sull’argine veneto del Po, riallacciandosi finalmente alle sue radici. «Ci porterò anche i miei figli – le parole di Motta –, è giusto e bello che conoscano le mie radici. Sono molto fiero di essere stato accolto da questa comunità, che ora porterò nel mondo con orgoglio».
© Riproduzione Riservata
Foto: zerocinquantuno.it