Oggi pomeriggio Gianni Nanni, medico sociale del Bologna e rappresentante delle società di Serie A nella Commissione medico-scientifica della FIGC, è stato intervistato da Radio Punto Nuovo e ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni sul ‘caso Genoa’ (15 positivi al COVID-19) e sulla prosecuzione del campionato di Serie A. Ecco le sue parole:
Una falla nel protocollo – «Quanto accaduto nei giorni scorsi non ce l’aspettavamo. Il protocollo è a maglie molto strette, è successo qualcosa che ha messo a repentaglio la sicurezza di quest’ultimo. Conosco molto bene lo staff medico del Genoa, sono persone eccezionali, estremamente attente: bisogna capire dov’è avvenuta la falla ed evitare che una situazione del genere accada di nuovo».
Genoa-Torino – «Consultazioni ufficiali ancora non ce ne sono state. Credo che la partita possa essere rinviata, entrambe le squadre non hanno impegni europei e quindi si riuscirà a collocare il recupero senza problemi. La quarantena resta di 14 giorni, quindi si dovranno aspettare due settimane: tutto è in carico all’ASL 3 di Genova».
Formule diverse per i tamponi – «Qualora venissi dimostrata la sensibilità dei tamponi rapidi, se il Ministero della Salute li validerà e saranno reperibili in grosse quantità ci potrebbero semplificare il lavoro. Ancora non sono stati ufficialmente validati, dunque ad oggi non possono essere considerati un’alternativa ai tamponi. Se vogliamo che il protocollo abbia un’efficacia massima, va tenuto presente che le misure di sicurezza e di prevenzione sono da rispettare costantemente».
Campionato non a rischio – «Come detto, può essere a rischio rinvio la partita Genoa-Torino, ma perché dovrebbe essere a rischio l’intera Serie A? Allora quante altre attività dovrebbero essere sospese con un solo contagiato?».
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