Quest’oggi Dan Ndoye, attualmente in ritiro con la sua Nazionale, ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport Svizzera, nella quale ha parlato di sé e della sua carriera. Di seguito, suddivise per argomenti principali, riportiamo le dichiarazioni dell’attaccante relative al Bologna e alla sua esperienza in Italia.
Flashback a testa alta – «Quando guardo al mio passato, agli alti e bassi e alle nuove sfide che ho dovuto affrontare, sono orgoglioso. Ho attraversato momenti difficili, ma tutto ciò mi ha permesso di rafforzarmi. Da certe situazioni sono uscito più forte, e oggi gioco titolare in un club che disputa la Champions League. Il percorso che ho intrapreso è già bellissimo, ma c’è ancora molta strada da fare…».
Step di crescita in Serie A – «Giocare contro squadre di livello mondiale ti permette di imparare. Nessuna partita è facile, magari ti ritrovi di fronte ad un muro basso di cinque difensori che sono abituati ad affrontare ogni settimana avversari come Leao e Osimhen. Ho dovuto adattarmi, cambiare il mio dribbling, provare a pensare: “Come devo fare per superare questo difensore?”».
Sempre più leader – «Dopo l’Europeo si era parlato della mia partenza dal Bologna, ma ho deciso di restare perché sentivo di dover fare un altro passo avanti in maglia rossoblù. Mi rendo conto che il mio status e il mio gioco sono cambiati, la squadra conta maggiormente su di me. È un ruolo che mi si addice: so di dover fare la differenza e cercherò di farla per tutta la stagione».
Ambizioni future – «Non mi pongo alcun limite. A scuola, quando la gente mi diceva che era impossibile diventare un calciatore professionista, non ascoltavo nessuno. E adesso eccomi qua. Sul serio, non metterò mai nessuna barriera davanti a me: lavoro per arrivare un giorno in un club di livello mondiale, perché so di averne le capacità».
Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)