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Orsolini: “Ho vissuto la domenica perfetta, adesso devo continuare così. Bologna è la mia seconda casa, contro l’Inter ce la giocheremo”

Orsolini: "Ho vissuto la domenica perfetta, adesso devo continuare così. Bologna è la mia seconda casa, contro l'Inter ce la giocheremo"

Ph. zerocinquantuno.it

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Fra i protagonisti rossoblù intervistati durante la 111^ puntata di Bfc Week, l’appuntamento settimanale di Bfc Tv che racconta il Bologna a 360 gradi, c’è Riccardo Orsolini, fresco autore della tripletta che ha permesso ai felsinei di sconfiggere con un rotondo 3-0 l’Empoli di Andreazzoli. Oltre che dei suoi tre bellissimi gol, ‘Orso’ ha parlato della Nazionale, della trasferta che domani pomeriggio vedrà i ragazzi di Thiago Motta sfidare l’Inter al Meazza e del suo rapporto con la città e la tifoseria. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate dal numero 7.

La domenica perfetta – «È stata una domenica veramente da incorniciare sotto tutti i punti di vista. Spero di ripetermi e che la squadra riparta per la difficile trasferta che ci attende con lo stesso entusiasmo di domenica scorsa».

Esultanze diverse ma ugualmente sentite – «Quando ho segnato il primo gol il pensiero è andato subito ai tifosi, da tanto tempo non mi facevo una bella corsa sotto lo spicchio dei nostri ultras e ammetto che mi mancava: è una cosa che mi gasa, ricevere gli applausi e le grida della gente mi dà tanta forza per il prosieguo della gara. Gli altri due gol invece li ho festeggiati sotto la tribuna, dove c’erano la mia famiglia e i miei amici, e così mi sono preso anche tutti gli abbracci della panchina e dei miei compagni».

Un nuovo cimelio – «A fine partita sono andato a ‘strappare’ il pallone dalle mani dell’arbitro Maresca dicendogli “questo mi sa che è mio” (ride, ndr). L’ho fatto firmare a tutti i miei compagni perché voglio che sia un bel ricordo, attualmente ce l’ho qui a Bologna ma penso che in futuro lo porterò a casa nelle Marche, dove ho una parete coi miei cimeli: troverà posto vicino alla Scarpa d’Oro del Mondiale Under 20 e alla medaglia di bronzo che abbiamo vinto in quella competizione, ma anche alle magliette e alle scarpette che avevo quando ho esordito in Serie A e in Nazionale e ad alcune magliette che ho ricevuto da giocatori avversari».

La Nazionale passa dal Bologna – «Sono consapevole che una buona fetta di un’eventuale convocazione in azzurro passa dalle prestazioni in rossoblù. Sarebbe bello fare una tripletta ad ogni partita ma non è possibile, quindi devo dare il massimo per dimostrare settimana dopo settimana di potermi meritare palcoscenici importanti».

A San Siro senza paura – «Quella che ci aspetta sabato sarà una partita tosta ma anche un’occasione per far vedere di che pasta siamo fatti. Vogliamo dimostrare che il Bologna può impensierire anche le big, persino a casa loro, e cercheremo in ogni modo di scardinare la difesa dell’Inter».

Una terza maglia… particolare – «La nostra terza maglia è bella, ha una trama psichedelica, appena l’ho vista mi ha fatto pensare a Spider-Man. Se è una maglia da ‘maraglio’? Forse un po’ (sorride, ndr)».

Bolognese d’adozione – «Ho dichiarato che Bologna è una seconda casa perché effettivamente è così. Escludendo le Marche è il posto dove mi sono fermato di più, e se l’ho fatto è perché mi sono trovato bene: con quella dichiarazione volevo omaggiare sia la città che i tifosi rossoblù».