Pagliuca:

Pagliuca: “Con BFC 365 monitoriamo i giovani portieri del territorio e coltiviamo potenziali talenti. L’importante in carriera è non avere rimpianti”

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Fra i protagonisti rossoblù intervistati durante la 73^ puntata di BFC Week, l’appuntamento settimanale di Bfc Tv che racconta il Bologna a 360 gradi, c’è il responsabile scouting dei portieri del settore giovanile Gianluca Pagliuca. Il 55enne ex numero 1 di Sampdoria, Inter, ovviamente Bologna e Ascoli ha parlato dell’importante progetto BFC 365, che garantisce alla società felsinea la possibilità di visionare giovani calciatori del territorio, e degli estremi difensori italiani in generale, raccontando poi alcuni aneddoti della sua lunga amicizia con Luca Bucci, con cui fra le altre cose ha condiviso le emozioni del Mondiale americano nell’estate 1994.

A caccia di talenti – «Di recente alcuni portieri italiani stanno riuscendo ad affermarsi in Serie A dopo un periodo in cui latitavano, e per noi questo progetto ha grande importanza: cerchiamo di monitorare tutti i portieri della nostra zona con la speranza di trovarne qualcuno valido nato a Bologna o nei dintorni».

Un nuovo Pagliuca? – «Ultimamente devo ammettere che raggiungere la Nazionale è diventato più semplice, ma io ho pur sempre giocato tre Mondiali (sorride, ndr). Auguro a tutti questi ragazzi di poter arrivare ad un traguardo del genere, però è complicato, dunque spero soprattutto che riescano a trovare la propria strada e ad ottenere il massimo delle loro potenzialità».

Evitiamo i rimpianti – «A mio parere non c’è niente di peggio per un calciatore di sentirsi dire “con le sue qualità avrebbe potuto fare una carriera migliore”, per cui auspico che tutti questi ragazzi diano sempre il massimo: se hanno delle qualità, nel corso del tempo emergeranno, altrimenti sarà giusto che nella vita facciano altro».

Luca & Gianluca, amicizia trentennale – «Io e Bucci (responsabile dell’area portieri del settore giovanile rossoblù, ndr) non siamo mai stati compagni di club, ma abbiamo giocato parecchio tempo assieme in Nazionale. Abbiamo vissuto tanti momenti, ricordo per esempio quando al Mondiale di USA ’94 venni espulso contro la Norvegia e lui venne a consolarmi, o le cene che ci facevamo dopo le partite, fumando assieme una sigaretta per sfogare la tensione. Sono passati quasi trent’anni da allora, fortunatamente siamo qui e ancora belli vispi (sorride, ndr)».