Ravaglia: “Ho sempre sognato il Bologna, a San Siro una notte indimenticabile. Con Skorupski grande rispetto, c’è il clima ideale”
Federico Ravaglia, portiere del Bologna nato in città nel 1999 e da sempre grande tifoso rossoblù, si è raccontato in un’intervista a Il Calciatore, magazine online dell’AIC. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni del numero 34 felsineo.
Sana concorrenza – «Tra me e Skorupski c’è grande rispetto, siamo i primi tifosi l’uno dell’altro. In ritiro sapevo che sarei partito dietro di lui ma ho affrontato ogni allenamento come se fossi il titolare. Quando finalmente lo staff mi ha detto che toccava a me, mi sono sentito pronto».
Esordio da incubo – «Skorupski si era infortunato, Mihajlovic scelse subito me per sostituirlo ma andò malissimo (Bologna-Roma 1-5, ndr), mi infortunai pure. Ogni bambino sogna un debutto diverso, la partita sfortunata capita a tutti e io l’ho pescata alla prima».
Cuore rossoblù – «Per essere profeta in patria occorre equilibrio dentro se stessi, io cerco di viverla come una responsabilità positiva e non come un peso: da quando facevo il raccattapalle a bordocampo o il tifoso sugli spalti sognavo di esordire col Bologna».
È lui o non è lui? – «Quando mio fratello gemello Alessandro esce la sera qualcuno pensa sia io a fare le ore piccole, ma è attento a non mettermi in difficoltà (sorride, ndr)».
Motta e il suo staff – «Qui hanno creato un bellissimo ambiente, il clima ideale, e qualsiasi proposta la accettiamo con entusiasmo. La competizione fa alzare l’asticella, ci viene comunicato chi gioca poco prima dell’incontro».
Estate difficile – «In amichevole Palermo entrai nel secondo tempo, feci un mezzo miracolo ma lo stesso presi due gol. Uscii arrabbiatissimo dal campo, ne parlai con De Silvestri che mi disse: “Calma, la sorte girerà”».
Luci a San Siro – «A San Siro la notte più bella della mia vita, indimenticabile: ho realizzato uno sogno. Mio padre è sceso fino alla ringhiera per esultare con me, poi i miei amici mi hanno tempestato di messaggi e video del rigore parato a Lautaro Martinez. Sapere che ogni settimana sono tutti sugli spalti a vedermi mi carica di energia».
Foto: Getty Images (via OneFootball)