Sabatini:

Sabatini: “Sinisa è unico, io e lui torneremo a sfidare il mondo. I tifosi del Bologna sono meravigliosi, Orsolini ha colpi straordinari”

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Quest’oggi il canale YouTube ufficiale della Serie A TIM ha diffuso una breve intervista realizzata con Walter Sabatini. Il coordinatore delle aree tecniche di Bologna e Montreal Impact ha parlato della malattia di Sinisa Mihajlovic, del suo coraggio, del rapporto che ha con lui e del filo che lega il mister alla sua squadra, ma non solo. Ecco tutte le sue dichiarazioni, suddivise per temi trattati:

Mihajlovic: più unico che raro – «Sinisa combatte la malattia con la stessa forza con cui combatte con e per la sua squadra. Si tratta di qualcosa di irripetibile, chi si è trovato a contatto con una malattia come la sua sa perfettamente che ti passa la voglia di pensare ad altre cose, eppure lui lo sta facendo».

Tutti sull’attenti – «Il mister si confronta quotidianamente con il suo staff, e li mette tutti veramente sotto stress. Non sconta qualcosa perché non è in salute, anzi, presenta subito il conto ai suoi giocatori e a chi lavora con lui. Tutti quanti sanno di poter aiutare Sinisa adottando i giusti comportamenti e centrando i risultati, perché lui si rigenera attraverso i successi della squadra. I giocatori ne hanno preso atto, e si stanno comportando di conseguenza».

Da soli contro il mondo – «Combatto comunque le mie battaglie sul campo, ma con Sinisa al mio fianco sarei ancora più dialetticamente strafottente nei confronti delle avversarie che si suppone siano più forti. Il mister ha una forza interiore incredibile, per cui sono molto fiducioso che torneremo a sfidare il mondo, anche se dovremo farlo con più educazione e meno tracotanza».

Riccardo ‘El Chino’ Orsolini – «Orsolini ha colpi straordinari, ha una corsa che altri non hanno e soprattutto ha la soluzione esiziale, mortifera: quando vede la porta, tira delle randellate incredibili, alla Recoba».

Emozioni rossoblù – «Chi lavora in questo ambiente lo fa per rendere felici le persone. Noi non produciamo prodotti materiali, ma qualcosa di immateriale: un sentimento, uno stato d’animo. A proposito di emozioni, qui abbiamo dei tifosi meravigliosi. Non siamo certo primi in classifica, eppure il nostro stadio si riempie puntualmente ogni domenica».

Passato giallorosso – «Togliere alla Roma Totti e De Rossi equivale a togliere il centro storico dalla città e lasciare soltanto le periferie. La Roma in poco tempo è cambiata tanto, ma alcuni giocatori sono ancora i ‘miei’: Dzeko, Florenzi e Fazio, ad esempio. Durante la mia carriera ho avuto la possibilità di stare dietro a tanti calciatori, e riconosco la mia fortuna in questo».