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Skorupski: “Sto bene e sono migliorato coi piedi, la squadra sta facendo un bel percorso. Ma ora servono almeno 4 punti fra Empoli e Sassuolo”

Skorupski: "Sto bene e sono migliorato coi piedi, la squadra sta facendo un bel percorso. Ma ora servono almeno 4 punti fra Empoli e Sassuolo"

Ph. zerocinquantuno.it

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Fra i protagonisti rossoblù intervistati durante la 95^ puntata di Bfc Week, l’appuntamento settimanale di Bfc Tv che racconta il Bologna a 360 gradi, c’è Lukasz Skorupski, reduce da una fantastica prestazione contro la Juventus che l’ha visto anche disinnescare un rigore al connazionale Milik. Di seguito le dichiarazioni del numero 28 felsineo, che fra le varie cose ha parlato proprio della recente gara pareggiata coi bianconeri e di quella in programma fra poche ore al Castellani di Empoli nel posticipo della 33^ giornata di Serie A.

Buon pareggio contro la Juve – «Domenica scorsa abbiamo fatto una grande prestazione, ottenendo un ottimo punto che ci permette di rimanere nelle posizioni immediatamente sotto al settimo posto. Io ho fatto semplicemente il mio lavoro ma non devo più pensarci, la concentrazione di tutti dev’essere sulla partita di stasera».

Milik ipnotizzato – «In Nazionale Milik tirava i rigori forti ad incrociare e segnava sempre, tanto che nel replay si può vedere come io cerchi di anticipare il movimento immaginando che avrebbe calciato così. Il saltello che ha fatto non me l’aspettavo, voleva spiazzarmi ma per fortuna non ha angolato troppo e io sono stato veloce ad andare giù e a intercettare il tiro. Solo dopo la gara ho scoperto che quando giocava in Francia era capitato che tirasse i rigori così, l’unico stile che conoscessi fino a quel momento era quello che gli avevo visto eseguire con la Polonia».

Come il buon vino – «Se sto migliorando non posso dirlo io, dovete essere voi e il mister. So solo che più passano gli anni e meglio mi sento dal punto di vista fisico. Mentalmente sono tranquillo, sto crescendo nel gioco coi piedi e questo è sicuramente merito degli allenamenti che stiamo facendo con Motta, che sempre più spesso ci fa lavorare assieme alla squadra sul possesso palla. So che posso migliorare ancora, ma credo di star disputando un buon campionato».

Matto come un… portiere – «Ho sempre sentito questo modo di dire secondo il quale i portieri sono ‘matti’, ma non l’ho mai capito granché. Forse perché mettiamo la testa e le mani dove altri giocatori non mettono nemmeno il piede? Se è per questo io non mi sento matto, sono semplicemente fatto così».

Un ruolo complesso – «Il ruolo del portiere è il più difficile e delicato, appena sbagliamo un passaggio rischiamo di prendere gol, soprattutto in Serie A. Per un attaccante è diverso, può avere dieci palle gol e segnare una volta sola che in pagella avrà sempre un voto alto».

I primi passi nel calcio – «Ho cominciato a giocare a calcio a sei anni, ho iniziato come difensore. In Polonia quando è molto freddo si gioca al chiuso, sul parquet, e in una di quelle occasioni sono stato messo in porta perché mancava il portiere titolare. Abbiamo disputato un torneo e io sono stato il miglior portiere della competizione, così da quel momento in poi non ho più cambiato ruolo».

180 minuti determinanti – «Le trasferte di Empoli e Sassuolo sono molto importanti, se vogliamo arrivare ottavi dobbiamo fare come mimo quattro punti. Saranno partite dure, dovremo stare attenti e cercare di giocare come sappiamo».

Altro esodo rossoblù – «Il supporto dei tifosi è molto importante, lottano insieme a noi e la loro spinta ci dà grande carica. Giocare al Bentegodi sentendo più i nostri tifosi che quelli del Verona è stato molto bello, la nostra gente ci sta dando un grande supporto. Gli oltre 600 attesi questa sera ad Empoli sono tanti, non è un numero per nulla scontato perché parliamo di un turno infrasettimanale. Speriamo che alla fine della serata saremo tutti contenti, cercheremo di raggiungere l’obiettivo tutti assieme».

Obiettivo ottavo posto – «È il mio quinto anno a Bologna, qui sto molto bene e sono contento del percorso che stiamo facendo. Non abbiamo quasi mai lottato per la salvezza, siamo sempre stati in una posizione di classifica medio-alta e quest’anno vogliamo fare qualcosa di più. Arrivare ottavi significherebbe collocarsi immediatamente dietro le sette big del campionato, sarebbe un ottimo piazzamento».

Papà Lukasz – «Mia moglie dice che ormai ho l’accento bolognese, scherziamo su questo. Mio figlio ce l’ha sul serio, questa cosa mi diverte. Essere padri è impegnativo ma bellissimo, Leo mi ha cambiato la vita. Vuole sempre giocare, anche quando sono stanco, ma come faccio a rifiutarmi? Cerco di essere un buon papà, mia moglie è quella più presente ma quando sono in casa cerco di dare il mio massimo. Lui non frequenta ancora una vera scuola calcio perché è troppo piccolo, al momento fa solo piccoli esercizi più la partitella finale e i rigori. Se gli insegno qualcosa? Sì, fra l’altro proprio il giorno prima di Bologna-Juventus avevo fatto un video in cui gli spiegavo alcuni trucchetti per parare un rigore, che sono poi quelli che ho adottato io con Milik. Quando me ne sono ricordato l’ho condiviso sui social perché la coincidenza è stata incredibile. Cosa mi ha detto Leo a fine gara? Che la mia non è stata una gran parata, perché in fin dei conti Milik me l’ha passata (sorride, ndr)».