Nella tarda serata di oggi altri tre gruppi ultras della Curva Andrea Costa, ovvero CTB 2004, Quei Ragazzi e Mazzini, hanno affisso uno striscione fuori dal centro tecnico di Casteldebole. Destinatari del messaggio l’allenatore rossoblù Sinisa Mihajlovic e la squadra, con chiaro riferimento a quanto accaduto venerdì sera prima di Bologna-Benevento: «Da noi sostegno e pazienza, da voi risate e indifferenza, da oggi rispetto solo per la maglia», questo il messaggio recapitato.
Qualche ora prima, attraverso un comunicato apparso sul proprio sito web, si era invece fatta sentire l’Associazione Futuro Rossoblù, sempre parlando dell’atteggiamento tenuto da mister e giocatori sul pullman durante la manifestazione di sostegno dei tifosi. Ecco il testo integrale:
«Eravamo rimasti allibiti una decina di giorni fa dalle parole del direttore Sabatini che si diceva arrabbiato con la piazza. Piazza che come nessuna ha sempre dimostrato pazienza e comprensione verso gli insuccessi della gestione tecnico-sportiva della società.
Ora ci troviamo di nuovo allibiti nell’ascoltare una frase del nostro allenatore in quel video registrato dall’interno del pullman all’arrivo della squadra allo stadio: “Sembra che dobbiamo giocare per vincere il campionato”.
Frase gravissima perché dà ragione alle considerazioni di chi da tempo sostiene che questa società non trasmette ai propri giocatori determinazione, obiettivi sportivi sfidanti, voglia di vincere.
In quella frase è registrato lo scollamento tra tifosi e società.
Tifosi che sentivano quella partita come una partita importante, una partita che poteva dare una svolta, un cambio di passo, una partita da giocare come la partita della vita, come se si dovesse ‘vincere il campionato’, citando Mihajlovic, una partita per la quale si doveva andare a caricare la squadra nonostante il giorno fosse feriale e nonostante il freddo.
Ma evidentemente, ascoltata la frase dell’allenatore, partita non sentita così dal nostro mister. E a giudicare dalla prestazione nemmeno dalla squadra, che non ha giocato col sangue agli occhi (eufemismo). Probabilmente partita non sentita come importante dalla società: l’azionista di maggioranza in settimana aveva chiamato la squadra per caricarla?
Rimaniamo in attesa di essere convocati dalla società per il già concordato incontro con l’a.d. Fenucci e con il direttore Sabatini».