Intervistata nel primo pomeriggio sull’emittente napoletana Radio Punto Nuovo, il sottosegretario alla salute Sandra Zampa si è dichiarata ottimista circa la ripresa degli allenamenti di squadra e, in un secondo momento, del massimo campionato di calcio, anticipando inoltre alcuni dettagli del protocollo di tutela sanitaria delle squadre che il Comitato tecnico-scientifico sta esaminando proprio in queste ore. Ecco le sue dichiarazioni, suddivise per argomenti principali:
Ritiri blindati per ripartire ‒ «La squadra, l’allenatore e l’intero staff devono essere trattati come una grande famiglia che si isola in una sorta di clausura: si aprono le porte del centro sportivo, si entra tutti negativi e si procede con gli allenamenti di gruppo. Dopo quindici giorni i dati epidemiologici ci diranno se si potrà fare un ulteriore passo, nel calcio e non solo. Si sta cercando un punto di mediazione per tutelare i giocatori, i tecnici e tutte le altre persone coinvolte: solo così si può immaginare di tornare a giocare».
Protocollo diverso rispetto alla Germania ‒ «Quello appena descritto è il modello italiano, che garantisce la salute di tutti i componenti: entrano sani e devono restare sani. In Bundesliga i positivi iniziali erano quattro, oggi sono dieci, riteniamo quindi che il modello tedesco non sia così lungimirante e rischi di espandere il contagio. L’idea di continuare finché non si trova un positivo non è geniale: prima o poi non solo ci si ferma, ma si fa anche un grosso danno alla salute degli atleti».
Comitato tecnico-scientifico verso l’ok ‒ «Il confronto continuerà in maniera costruttiva: calcio, turismo, scuola, ogni settore vuole sapere in che modo potrà ricominciare, il Comitato tecnico-scientifico ha un’enorme mole di lavoro. Riguardo al pallone, mi è stato riferito che oggi l’analisi e le valutazioni proseguiranno: confido nel fatto che sarà trovata una soluzione, ed è la soluzione che i tifosi si aspettano».
Nessuna antipatia verso il calcio ‒ «Il fatto di voler ripartire solo quando si potrà garantire la massima sicurezza è un gesto d’attenzione molto importante. Preservare la salute, la forma e il benessere dei nostri atleti ha un grande valore. Il ministro Speranza lascerà al Comitato e alle Federazioni competenti le valutazioni: sono ottimista sulla ripresa, ma c’è bisogno di una solida base scientifica, del resto non vorremmo mai che una persona a noi cara venisse buttata a fare qualcosa di rischioso. Tenere fermo il calcio, un pezzo di vita importante per tanti cittadini, non rappresenta solo un danno economico, ma anche sociale. Il finale di questa partita, e mi riferisco a quella della salute, lo scriveremo tutti insieme, sarà decisivo il comportamento di ognuno. Intanto una cosa l’abbiamo dimostrata: il lockdown è servito, siamo arrivati ad una moderata riapertura in tempi abbastanza rapidi. Allo stesso modo, l’ipotesi della clausura per le squadre di calcio è un gesto di tutela, e permetterà di anticipare la ripresa».